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Hong Kong perde -3,8% seguendo -5,5% Nasdaq. Cosa aspettarsi ora?

L’indice Hang Seng alla Borsa di Hong Kong è arrivato a perdere il -3,80% nelle ore di contrattazione locale, scivolando a 20.005,08 punti.

Anche l’indice Shanghai Composite ha chiuso in perdita del -2,31%, mentre l’indice Shenzhen Component ha ceduto del -2,326%.

L’Asia è molto influenzata da quanto accade sulle Borse statunitensi, fa notare Richard Martin di IMA Asia, parlando alla Cnbc. Martin si riferisce al tracollo del Nasdaq 100 che ha chiuso la sua sessione in rosso del -5,06% a 12.850,55 punti, lasciandone sul terreno ben 685,16 di punti.

Il Nasdaq è tramortito dalle conseguenze di un rallentamento dell’economia che si potrebbe presto trasformare in recessione, dunque si stanno verificando importanti disinvestimenti.

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Ma Hong Kong è condizionata anche dalla “dittatura sanitaria” (quella vera), applicata dal governo cinese. Bastano pochi casi di Covid-19 accertati, per chiudere in casa una interna metropoli da milioni di abitanti. La Cina rischia un rallentamento della crescita quest’anno.

Economie in grande difficoltà

La globalizzazione, l’aver diffuso l’intera catena di produzione in giro per il mondo, “perché così si risparmiava molto sulla manodopera”, oggi presenta il conto.

Così quando il governo cinese chiude la gente in casa a Shanghai, non è solo quella popolazione a subirne le conseguenze, ma l’intero pianeta perché è da quelle aree che giungono componenti elettronici necessari a produrre altri beni da qualche altra parte.

Lo ha detto anche il CEO di BlackRock, la globalizzazione costruita negli ultimi 30 anni va ripensata.

I titoli peggiori ad Hong Kong

I titoli che durante la notte italiana hanno perso di più ad Hong Kong, sono Tencent (-4,53%), Alibaba (-6,46%) e ancora Meituan (-5,22%).

Nel complesso l’indice dei tecnologici Hong Kong’s Hang Seng Tech, l’equivalente del Nasdaq 100, ha perso il -5,03%. Ironia della sorte ha chiuso in negativo quasi quanto il suo omologo americano.

Ma la catena di crolli non si esaurisce nelle più famose, anche il settore dei veicoli elettrici lascia sul terreno importanti quote di valore. Il titolo Xpeng ha perso il -10,24%, mentre Nio il -11,03%.

Restando in Asia

Ancora in Asia, ma su altre Borse, le paure delle borse americane si sono riverberate anche alla Borsa di Seoul, dove il titolo Kakao ha perso il -4,83%, mentre Samsung Electronics ha contenuto le perdite a -2% circa.

Anche l’indice Kospi, infatti, ha perso il -1,17%, mentre a Singapore l’indice Straits Times ha perso l’1,29% di capitalizzazione.

What next?

Cosa attenderci d’ora in avanti? L’inflazione va domata, pare essere questa la posizione delle banche centrali in gran parte del mondo. Alcune banche centrali hanno aperto le danze dei rialzi già nel corso del 2021, ma tutti attendevano la Fed perché rappresenta la Banca centrale della prima economia mondiale.

E mentre la Fed alzava di 50 punti i tassi sul dollaro pochi giorni fa, la Banca d’Inghilterra alzava quelli sulla sterlina.

Adesso si attende soltanto una decisione della Banca centrale europea, perché fino a quando potrà tollerare una inflazione galoppante?

Ma c’è da dire anche che l’inflazione è dovuta a condizioni sulle quali le banche centrali difficilmente possono intervenire per correggere la rotta. Si guardi alla situazione degli energetici, alle materie prime nel loro insieme.

L’equilibrio si è fatto precario e gli investitori preferiscono vendere gli asset per incassare la liquidità, ed eventualmente riposizionarla altrove o attendere momenti migliori.

Non è comunque il tempo di chiudersi in un bunker, perché l’indice VIX segna soltanto 32,5 anche se in aumento del +4,17%.

This article was originally posted on FX Empire

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