I contributi versati all'estero ed il diritto alla pensione
Domanda:
Salve,vorrei porre questa domanda: attualmente sono in mobilità ordinaria; andrò a lavorare a tempo determinato (ovviamente bloccandola) in Germania; avendo 36 anni di contributi previdenziali versati; potrò accorpare questi 5 mesi di contributi germanici a quelli italiani? Dovrò fare richiesta all'INPS, o li verseranno direttamente i "tedeschi" in Italia?
Risposta dell'esperto:
La risposta è parzialmente affermativa. Esiste la possibilità di cumulo, o “totalizzazione”, dei contributi per i lavoratori che hanno svolto attività all’estero (in paesi dell’Unione Europea o convenzionati) e che possono sommare, gratuitamente, i contributi versati all’estero con quelli accreditati all’Inps per perfezionare il diritto a pensione.
Tuttavia, ai fini del raggiungimento dell’anzianità contributiva necessaria per avere diritto alla pensione, devono essere considerati i periodi contributivi versati all’estero in paesi comunitari e in paesi extra europei legati all’Italia da convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, ma solo se sono superiori al minimale di contribuzione previsto dalla normativa comunitaria, che è pari ad un anno (o altro limite previsto dalla convenzione vigente se il paese è extra europeo). Quindi, persistendo le condizioni indicate nel quesito, e cioè i 5 mesi di contributi, non si avrebbe diritto a nulla.
Nel caso invece in cui il periodo fosse più lungo, e si maturasse il diritto, è il caso di sottolineare che le gestioni previdenziali secondo cui verrà effettuato il calcolo rimarranno separate: nei fatti esisterà una pensione tedesca calcolata con le regole tedesche, ed una italiana secondo le regole nostre proprie. E’ proprio questa la differenza fra la “totalizzazione”, gratuita e prevista anche nei confronti di altre contribuzioni nazionali, ed il ricongiungimento dei contributi, normalmente oneroso: nella totalizzazione il rendimento dei contributi versati non dipende dalla gestione pensionistica che erogherà la pensione, ma è calcolato secondo le diverse regole proprie di ciascuna gestione a cui si ha diritto, e poi semplicemente sommato, diciamo così, in un unico bonifico. In parole semplici potremmo dire che non si “sommano” i contributi versati, ma le diverse pensioni risultanti.
Infine, la domanda dovrà essere presentata all’Inps, mentre il datore di lavoro tedesco ovviamente pagherà i suoi contributi in Germania.