I fatti più importanti per capire i mercati oggi

Milano ieri ha chiuso riuscendo a difendere sia i 16mila punti (il close ha segnato 16.222 punti) che il risultato positivo con lo 0,54%

• Tra i protagonisti del Ftse Mib da segnalare Enel (+0,71%) che ha visto un rialzo alimentato dalle voci di una possibile cessione, entro la fine dell'anno, di un impianto di carbone (Reftinskaya Gres) negli Urali: potenziale dell'operazione tra i 200 e i 300 milioni di euro. Un fattore che ha fortificato la view ottimista degli analisti sul titolo.

• Anche Mediaset in rialzo (+2,25%), impegnata nella partita con Vivendi e soprattutto in ogni tipo di iniziativa che possa portare il gruppo francese ad onorare il contratto con Premium, compresa la procedura d'urgenza. Per questo motivo l'attesa è per venerdì quando si riunirà il cda di Mediaset e si avrà qualche certezza in più circa la strategia per l'eventuale risarcimento danni finora quantificato in 50 milioni di euro per ogni mese di ritardo nell'onorare gli impegni.

• Sotto i riflettori anche Unicredit (+1,57%) con l'annuncio ufficiale di una revisione strategica che sarà presentata il 13 dicembre durante il Capital Market Day che si svolgerà a Londra. I vertici della banca sono attualmente impegnati nella strategia di ricapitalizzazione che vede al centro di tutto la cessione di alcune partecipazioni (tra cui quella di Pioneer ad Amundi, operazione vista di buon occhio dagli esperti vista anche la complementarietà dei due soggetti) e di un pacchetto di crediti in sofferenza.

• Resta ancora alta la tensione in Germania per la situazione di Deutsche Bank, ancora di più dopo che il Wall Street Journal in un suo editoriale ha chiesto che la Cancelliera tedesca Angela Merkel proceda con gli aiuti di stato per salvare il colosso bancario e, contemporaneamente, proceda ad autorizzare anche quelli italiani: la minaccia di una crisi sistemica su tutto il settore europeo è troppo forte secondo la testata finanziaria.

• Spunti per diverse riflessioni, non positive, arrivano anche dagli Usa dove la comunità finanziaria ha iniziato a interrogarsi sulla sorte di Janet Yellen , più volte attaccata da Donald Trump, in caso di elezione del repubblicano: la strategia adottata dal governatore della Fed è stata più volte criticata da Trump, da qui le possibili dimissioni della Yellen qualora le urne portassero il tycoon alla Casa Bianca. Purtroppo questo addio, oltre a comunicare ai mercati un condizionamento della politica verso le attività della Fed, arriverebbe alla vigilia della storica e delicatissima decisione di rialzare nuovamente i tassi

• Attenzione particolare oggi va riservata ai dati macro sia europei (fiducia economica, delle imprese, dei servizi e dato finale sulla fiducia dei consumatori a settembre) sia Usa (nuove richieste di sussidi di disoccupazione, PIL secondo trimestre, il dato sulle vendite di case con contratti in corso) e, rimanendo negli Usa, anche i diversi interventi dei rappresentanti Fed (Esther George, presidente della Fed di Kansas City, Patrick Harker, Fed di Philadelphia, Dennis Lockhart, Fed di Atlanta).

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online