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I mercati chiudono la settimana in calo

Accelerazione dell’avversione al rischio in vista del fine-settimana

By Arnaud Masset

I mercati finanziari si preparano ad archiviare la settimana in negativo, mentre negli USA le turbolenze politiche sono in primo piano sulla scia delle dimissioni di molti dei consulenti economici di Trump. Wall Street ha fatto registrare le perdite peggiori da maggio, il Dow Jones Industrial Average ha ceduto l’1,24%, scendendo a 21.750 punti. L’S&P 500 è arretrato dell’1,54% e l’indice dei titoli tecnologici Nasdaq è crollato dell’1,94%. Venerdì le vendite si sono propagate sui listini europei, dopo un attacco terroristico nelle strade di Barcellona. L’Eurostoxx 50 ha ceduto lo 0,90%, il Dax ha perso lo 0,75% e il CAC 40 è scivolato dell’1%.

Gli investitori sono passati pertanto alla modalità di avversione al rischio, mettendo al tappeto gli indici azionari e accumulando asset ritenuti rifugi sicuri. Il metallo giallo ha stornato le perdite d’inizio settimana, riportandosi a $1.290 all’oncia, in rialzo di più del 2% da martedì. La diffusa svalutazione degli asset rischiosi comporta un rafforzamento della domanda di titoli di Stato. I rendimenti del Bund decennale tedesco sono crollati allo 0,40%, il titolo a due anni è scivolato al -0,71% sull’onda dell’aumento del prezzo dei bond.

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Sul mercato valutario, gli investitori affamati di rendimenti si sono lanciati sulle valute a rendimento più alto, come l’aussie e il kiwi. L’AUD/USD è salito dello 0,45% a 0,7920, l’NZD/USD dello 0,50% a 0,7315. Lo yen giapponese ha guadagnato lo 0,40%, la coppia USD/JPY scambia intorno a 109,15.

L’odierna avversione al rischio è amplificata dal fatto che gli investitori sono sempre restii a tenere posizioni rischiose nel fine-settimana. Il caos politico attorno a Trump crea un rischio notevole di una reazione esagerata del mercato lunedì, se la situazione peggiorasse a mercati chiusi.

Giappone: forti pressioni al rialzo sullo yen

By Yann Quelenn

Lo yen giapponese cavalca evidentemente un’onda rialzista. Nell’ultimo mese la divisa ha fatto meglio delle altre principali valute G10. In particolare, l’USD/JPY si è indebolito da 114 nel giro di un mese. Il rally ora potrebbe sembrare un po’ eccessivo, e potremmo assistere a un certo rimbalzo nel breve termine. La coppia sta però cavalcando un canale ribassista e c’è sicuramente ancora un po’ di spazio per un ulteriore indebolimento.

Il rendimento dei bond giapponesi continua a scendere. Il decennale sta di nuovo tornando verso lo 0. Il tasso attuale è ai minimi dallo scorso ottobre. Ciò indica che la domanda di bond legati all’inflazione è molto bassa. Pertanto i mercati ritengono che l’inflazione rimarrà bassa per il prossimo decennio!

Si tratta di una visione nettamente pessimista, maturata in un contesto di deflazione. Il rafforzamento dello yen dovrebbe pesare anche sui prezzi al consumo. In Giappone continua il circolo vizioso. Ricordiamo che un mese fa la BoJ ha tagliato le previsioni d’inflazione per gli anni finanziari 17/18 e 18/19. L’obiettivo d’inflazione della banca centrale sembra difficile da raggiungere e i rischi al rialzo sulla valuta dovrebbero continuare, soprattutto contro il biglietto verde, vista l’inabilità di Trump di attuare le sue riforme.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online