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I nuovi portafogli degli analisti dopo gli stress test

Chi ha vinto veramente gli stress test? La domanda sorge spontanea visto che a Piazza Affari Banca Mps, uscita bocciata, sta registrando un rialzo superiore al 6,4% mentre Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , promossa, è in calo del 5%.

Chi sale e chi scende

Ovviamente le dinamiche che hanno permesso un risultato del genere vanno ben al di là dei semplici risultati di esami i cui paramenti sono stati oggetto di più di una discussione tra gli esperti. A pensarla così sono gli analisti di Kepler Cheuvreux i quali restano fondamentalmente ottimisti sul settore, giudicato più forte rispetto a due anni fa, quando i primi problemi venivano evidenziati: allora il Cet1 in un contesto avverso era pari a 8,5% mentre in un taglio ipotetico del capitale di 380 Punti tra 3 anni, il Cet1 medio dovrebbe essere al 9,4%. Cosa significa questo? Che il comparto effettivamente è resistente ed elastico. Ma si evidenzia anche un altro elemento: per quanto il piano di ristrutturazione di Mps sia stato il trampolino di lancio per il rialzo odierno, resta sempre un punto interrogativo di base: 5 miliardi sono tanti, ci saranno sufficienti investitori interessati?

L'esperimento di Kepler

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Ma gli esperti di Kepler sono andati anche oltre: per le banche italiane “vincitrici” del concorso stress test, il Cet1 è in linea con la media del resto dell’Europa 9,4%.

anche se, guardando il singolo caso, Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) arriva al 10,2% mentre Unicredit scivola al 7,12%, senza contare, ovviamente, il passivo ci Mps a -2,2% causata da un’esagerazione sul fronte dei non performing loan arrivati a 27,7 miliardi di euro lordi. Ma da Kepler si è tentato un esperimento: cosa accadrebbe se le altre banche dovessero adottare gli stessi provvedimenti di Mps e, quindi, arrivare a una copertura al 67% per Npl e al 40% per Npe? La risposta degli esperti è arrivata sui numeri: accantonamenti per 19,5 miliardi di euro con un Cet1 che arriverebbe in media al 10,2%.

Cambio al portafoglio

Chi invece risulta essere il vincitore su tutti i fronti è Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) . Il motivo? Mentre Mps ha confermato i dubbi, la banca tedesca ha invece smentito gli analisti e le loro paure. Non così bene le cose per Unicredit, che di fatto sta soffrendo a Piazza Affari, ma anche per Abn Amro che ha sofferto, secondo gli esperti, molto di più di quanto ci si aspettasse per quanto riguarda l’impatto dello scenario avverso sui conti.

Ma oltre agli stress test, per valutare una banca sarà necessario guardare anche alla capacità di fare reddito. Per questo motivo sia Kepler che Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) hanno deciso di rivedere il proprio portafoglio titoli sul settore.

In virtù di un ciclone Brexit che, a parte i primi momenti, non ha lasciato grandi danni, da Kepler si è diventati più difensivi preferendo Bbva (Londra: 931474.L - notizie) e Ing e togliendo Abn Amro, più incerta sul lungo periodo e, per gli italiani un ok è arrivato anche per Intesa Sanpaolo. Per quanto riguarda Mediobanca Securities, dopo gli stress test si è scelto un atteggiamento neutrale sul settore bancario perchè sebbene l’intera revisione operata dalle autorità di controllo abbia permesso di dare un attimo di fiducia, resta l’incognita delle valutazioni alla luce degli obblighi sulle coperture e gli adempimenti di Basilea IV. Cautela sui grandi nomi (Barclays (Londra: BARC.L - notizie) e Santander), underweight per Deutsche Bank, Bnp (Parigi: FR0000131104 - notizie) , Nordea e Royal Bank of Scotland (Londra: RBS.L - notizie) , più positivi, invece, su un’altra britannica, Loyds Bank. Per quanto riguarda le italiane, Intesa permette di confermare la view di lungo periodo nel portafoglio di Mediobanca, accompagnata anche da Dnb (Londra: 0O84.L - notizie) bank e Kbc Bank e su Intesa Sanpaolo mentre Abn Amro e Deutsche Bank rientrano nelle scelte short.

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