I tecnici del Cts: "Perché è una pazzia riaprire gli stadi"
E' scontro sulla riapertura degli stadi. Da un parte i club e le Regioni che spingono per il sì con il ministro allo Sport Spadafora che si è impegnato alla riammissione del 25% di spettatori in relazione alla capienza degli impianti. Dall'altra il Comitato tecnico scientifico che ritiene "una pazzia" essere permissivi in questa fase, come riporta il Corriere della Sera.
I perché del no
Una preoccupazione dovuta a una molteplicità di cause: la curva dei contagi in continua, anche se leggera, risalita; l'influenza stagionale alle porte con il timore che, combinata al Covid-19, possa mettere in difficoltà il sistema ospedaliero; la situazione critica nel resto d'Europa. Secondo i tecnici, il precedente delle discoteche insegna che ci vuole cautela. Tanto più che l'onda dei contagi estivi si sta esaurendo solo adesso e quella che può aver scatenato il ritorno a scuola si capirà solo tra due-tre settimane. Tra i fattori più a rischio, sottolinea il Cts, il comportamento all'interno degli stadi: coreografie, cori, urla che facilitano lo scambio di "droplet" e quindi i possibili contagi.
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Il protocollo
Un nuovo protocollo della Conferenza delle Regioni sulle modalità di riapertura dovrebbe essere approvato e sottoposto venerdì ai tecnici del Cts. Il ministro della Salute Speranza fredda gli entusiasmi: "Oggi la priorità sono le scuole, non gli stadi".
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