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I toni accomodanti di Kuroda peseranno temporaneamente sullo JPY

Cresce il surplus commerciale della Nuova Zelanda

di Arnaud Masset

Il surplus commerciale della Nuova Zelanda ha sorpreso in forte rialzo ad aprile, attestandosi a 292 milioni di NZD, mentre il mercato aveva pronosticato una cifra più vicina ai 25 mln di NZD. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) esportazioni sono salite del 4% - o di 166 mln di NZD – rispetto a 12 mesi fa, attestandosi a 4,3 mld di NZD ad aprile. Il forte incremento delle esportazioni di frutta (+16% a/a) ha contribuito a compensare la contrazione del principale gruppo merceologico esportato (prodotti caseari, latte in polvere, burro e formaggio), per cui si registra un calo del 6,7% a/a rispetto all’aprile del 2015 per effetto dell’eccesso di offerta di prodotti caseari a livello globale.

Dal canto loro, le importazioni sono rimaste pressoché stabili, facendo registrare un rialzo dell’1,5%, pari a 3,98 mld di NZD, rispetto a 12 mesi fa, perché sono diminuite le importazioni di greggio e prodotti industriali, a conferma della riluttanza delle imprese ad investire in questo scenario economico caratterizzato da forte incertezza.

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Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) complesso, i dati indicano che il mercato ha sottovalutato la capacità dell’economia neozelandese di resistere alle turbolenze del settore caseario. L’NZD si è stabilizzato intorno a 0,6745 contro l’USD, perché gli operatori preferiscono rimanere a guardare in vista della riunione del mese prossimo del FOMC. Continuiamo a prevedere un ulteriore rafforzamento dell’USD contro l’AUD, perché il dollaro australiano continuerà a soffrire per la sua esposizione alla domanda cinese. Il nostro obiettivo è 1,05.

Kuroda pronto a intervenire, ancora una volta

di Yann Quelenn

Mercoledì, in un discorso al parlamento giapponese, il governatore della BoJ Kuroda ha confermato che saranno aggiunti nuovi stimoli “senza esitazione”, se lo yen si rafforzerà troppo. Ha detto che, nel medio termine, ciò metterebbe a repentaglio l’obiettivo d’inflazione fissato dalla BoJ al 2%.

Al momento i mercati finanziari non sanno che prezzo innescherà un intervento dalla BoJ. Riteniamo, tuttavia, che questo prezzo non si discosti molto dai prezzi attuali e che dovrebbe aggirarsi intorno ai 106/107 yen per un dollaro. Cionondimeno, crediamo che la BoJ preferirebbe evitare altri stimoli e il prezzo dello yen riflette solo per la banca centrale un livello al quale la situazione non è sostenibile. A nostro avviso, quello di Kuroda è stato solo un intervento verbale e non crediamo che il Giappone sia contento di aggiungere, ancora una volta, quantità di denaro fresco.

A sostegno della nostra tesi, gli ultimi dati sull’IPC (Francoforte: IPEN.F - notizie) si sono attestati al -0,3% a/a, quindi, stando ai commenti di Kuroda, oggi dovrebbero essere aggiunti nuovi stimoli perché ci sono già forti pressioni al ribasso sull’inflazione. È vero, comunque, che lo yen sta riprendendo fiato contro l’USD perché torna ad essere probabile un rialzo del tasso della Fed a giugno. Purtroppo per il Giappone, queste speranze non dureranno a lungo, anche l’economia USA sta soffrendo e presto torneranno le pressioni ribassiste sull’USD/JPY, prima che la BoJ sia costretta a compiere, per l’ennesima volta, interventi di politica monetaria.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online