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Iberdrola mette in pericolo le utilities: i titoli ancora buy

Il settore delle utilities a Piazza Affari quest'oggi è finito sotto la lente di Equita SIM, i cui analisti hanno delineato gli effetti attesi su comparto dall'ingresso di Iberdrola (Amsterdam: ID6.AS - notizie) nel mercato elettrico retail del nostro Paese.

Iberdrola punta al 5%-7% del mercato energetico in Italia

L'analisi è partita dalle indicazioni contenute in un articolo presente sul Sole 24 Ore, nel quale si legge che la seconda utility spagnola avrebbe l’obiettivo di salire a circa un milione di clienti sul mercato elettrico italiano nei prossimi 2-3 anni, per poi spingersi ancora più in alto e precisamente al 5%-7% al 2023, andando ad attingere tra quei consumatori che al momento sono clienti principalmente di Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) , ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) ed Edison (Stoccarda: 1517689.SG - notizie) .

L'avanzata di Iberdrola sul mercato italiano dovrebbe avvenire tutta attraverso crescita omogenea e senza acquisizioni, con un investimento di circa 500 milioni di euro. Gli obiettivi principali saranno le famiglie e le piccole imprese ed il country manager del gruppo spagnolo, Lorenzo Costantini, ha sottolineato che gli obiettivi sono indipendenti rispetto allo slittamento a giugno 2019 del definitivo passaggio al mercato libero.

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Una minaccia per le utilities italiane: ecco quelle più a rischio

Per gli analisti di Equita SIM l’entrata di Iberdrola nel settore energy retail italiano e? negativo perche? potrebbe creare pressione sui margini delle utilities domestiche e tra le società più esposte a questo rischio gli esperti segnalano Enel e le utilities locali.

Partendo da quest'ultimo, nel report diffuso oggi la SIM milanese segnala che per A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) la vendita di energia, con riferimento al gas e all'energia elettrica, ha inciso il 13% dell’EBITDA 2016. La societa? conta di acquisire 150mila clienti annui con un EBITDA in crescita dai 140 milioni del 2016 a 190 milioni di euro nel 2021, rispetto ai 164 milioni stimati dagli analisti.

Passando ad Enel, il segmento energetico retail vale circa 2 miliardi di euro di EBITDA nel 2016, pari al 13% del totale. Il colosso elettrico punta a mantenere stabile questo valore nei prossimi anni con un incremento dei clienti liberi e margini in riduzione.

Per Acea invece la vendita di energia vale il 13% dell’EBITDA, ossia 98 milioni di euro, mentre per Iren (Londra: 0MUN.L - notizie) il 14% e infine per Hera il 16% dell’EBITDA, in prevalenza legato alla vendita di gas.

Le strategie di Equita SIM su diverse utilities

Per Enel è il consiglio di Equita SIM è di acquistare, con un prezzo obiettivo che prima di fine luglio è stato rivisto al rialzo da 4,7 a 5,65 euro e la stessa raccomandazione "buy" viene espressa per A2A,con un target price a 1,59 euro.
Tra le utilities a minore capitalizzazione la view è positiva su Iren visto che il rating è "buy", con un fair value a 2,36 euro, mentre è più cauta su Acea che per gli analisti è da mantenere in portafoglio con un prezzo obiettivo a 13,8 euro. Lo stesso rating "hold" viene confermato per Hera con un target price a 2,9 euro.

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