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Ideona! Una supertassa per pagare il buco Mps

La politica passa ormai prima di tutto attraverso i social ed ecco che potrebbe presto arrivarci questo tweet: “Caro italiano preparati a sborsare”. Il salvataggio pubblico di Monte dei Paschi (Milano: BMPS.MI - notizie) rischia di trasformarsi in un macigno al collo dei risparmiatori, perché una delle ipotesi sul tavolo del ministero dell’Economia – per trovare risorse utili a sanare il buco della banca senese – starebbe proprio in qualche forma di patrimoniale. Scampata quella di Renzi, prossima a scattare nel caso di un successo del sì, con interventi sulle aliquote delle tasse di successione e l’introduzione dell’Imi (Londra: IMI.L - notizie) , al posto di Tasi e Imu, progetto ritirato proprio all’ultimo momento, avanza già l’idea di una superimposta da parte del nuovo Governo Gentiloni, motivata con la situazione straordinaria del soccorso al sistema bancario.

Tutto sottotraccia

Per ora non c’è nulla di ufficiale, salvo indiscrezioni sulle convinzioni dello stesso premier, da sempre fautore di una patrimoniale. Poi un gallo ha cantato all’alba dell’esordio in Parlamento del nuovo esecutivo. Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista Italiano, ha ripresentato la sua vecchia proposta di un prelievo sui patrimoni, che troverebbe sponda in buona parte del Partito Democratico. Naturalmente nessuno ne ha parlato in sede di discussione parlamentare, ma qua e là se ne ha traccia in alcune interviste di politici di secondo piano negli ultimi giorni. Il progetto di Renzi tornerebbe d’attualità con alcune correzioni e soprattutto con l‘aggiunta di un prelievo sui patrimoni, ancora da definire nei dettagli. D’altra parte l’Unione Europa spinge in tal senso, chiedendo che si scarichi il peso fiscale dai fattori produttivi a consumi e proprietà. Giusta richiesta, salvo che in Italia non c’è assoluta trasparenza sui destini delle mille tasse pagate dai cittadini.

La stangata non è servita

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Lo dimostra l’esempio dell’aumento delle aliquote sulle plusvalenze finanziarie, intervento d’esordio del Governo Renzi. Era destinato a compensare i costi del Jobs Act, stimato in alcuni miliardi. L’onere complessivo di quest’ultimo è invece aumentato a ben oltre 10 miliardi – o forse molto più – drenando altre risorse pubbliche e andando ad aggravare il deficit, salito negli ultimi mesi di quasi 100 miliardi. La macchina infernale della pubblica amministrazione è ormai ingestibile e divora tutti gli ulteriori apporti prosciugati a chi evasore non è, senza alcuna chiarezza sul loro effettivo utilizzo. Ognuno può così sparare cifre a caso, prive di effettivi riscontri. E’ il rischio che si correrebbe anche con la batosta pro Mps (BSE: MPSLTD.BO - notizie) .

Le ipotesi concrete

Il progetto Imi (Imposta municipale sugli immobili) è già bello pronto, con un aumento della tassazione sugli immobili diversi dall'abitazione principale e dai fabbricati rurali a uso strumentale grazie un'aliquota pari all'8,6 per mille, aumentabile sino all'11,4 per mille. Il referendum l’ha bloccato e i timori di un effetto devastante sul comparto edilizio l’hanno ostacolato, ma l’idea piace a Pier Carlo Padoan e ha probabilità di essere riproposta, specialmente dopo la tanto temuta riforma del Catasto, adottata (forse) dalla prossima primavera. Un intervento sulle tasse di successione, abbassando franchigie e alzando aliquote, è stato sospeso all’ultimo momento con la mozione alternativa, introdotta nella Legge di Bilancio, della cosiddetta tassa “acchiapparicchi” dall’estero, bluff destinato a non avere alcun successo. Può quindi tornare attuale. Infine il progetto di un prelievo straordinario a favore di Mps. Nella confusione della situazione è impossibile sapere qualcosa di preciso, ma è chiaro che Bruxelles chiederà sacrifici in cambio del soccorso alla banca toscana, destinati poi a colmare altri buchi. Gentiloni, in quella che si annuncia la corta vita del suo Governo, avrà tempo per approvarli? La scommessa è aperta ma ha maggiori probabilità di vincere chi punterà sul no. I risparmiatori potrebbero salvarsi anche questa volta (per ragioni di forza maggiore!).

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