Ikea annuncia, i prezzi aumentano del 9%
Anche la più famosa delle aziende svedesi, Ikea, subisce l’impatto della pandemia. Aumenterà i prezzi in media del 9% il prossimo anno a causa delle continue interruzioni della fornitura e dei trasporti. Ad affermarlo è la società che gestisce la maggior parte dei negozi del gigante svedese del mobile.
L’annuncio arriva mentre le carenze alimentate dalla pandemia aumentano l’inflazione: “Come molti altri settori, Ikea continua ad affrontare notevoli vincoli di trasporto e materie prime che fanno aumentare i costi, senza interruzioni previste nel prossimo futuro”, ha affermato in una nota Ingka Group, la holding che possiede il 90% dei negozi Ikea. Costi elevati, soprattutto in Nord America e Europa, che impatteranno inevitabilmente sui clienti. “La media dell’aumento del Gruppo Ingka e’ di circa il 9% a livello globale, con variazioni che riflettono le pressioni inflazionistiche localizzate, comprese le questioni relative alle materie prime e alla catena di approvvigionamento”. Secondo la società, Ikea Inter Ikea Group ha assorbito costi per 250 milioni di euro (283 milioni di dollari) nel 2021 a causa di queste tensioni logistiche, esacerbate dalla ripresa della domanda dopo la prima fase della pandemia. Il mese scorso, il gruppo ha registrato un calo del 17% dei profitti annuali, attribuendolo a un forte aumento dei prezzi dei trasporti e delle materie prime.
Su twitter, intanto, già compaiono le prime lamentele:
Great. Now instead of paying €200 for all the extra stuff that wasn’t on my list when I walked into IKEA, I’ll now hand over €222.40. 🙄 “Ikea hikes Irish prices by average 11.2%” #IkeaInflationhttps://t.co/vP76nvZrmh
— Jill Kerby (@JillKerby) December 30, 2021
But inflation is transitory… 😉
“Swedish furniture giant Ikea will raise its prices by an average of 9% across its global markets, Ingka Group, owner of most IKEA stores, announced in a press release Thursday”https://t.co/7N9mdL0klv— Mortimer (@mortimer_1) December 30, 2021
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.