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Il Bitcoin sbarca ufficialmente in Italia

È vero, potrebbe essere un titolo fuorviante.

È altrettanto vero che la disciplina della criptovaluta più famosa del mondo sia ancora lacunosa ed è impossibile prevedere quando il Bel Paese prenderà una posizione netta al riguardo.

Come è innegabile che diversi esercizi commerciali permettano l’utilizzo della criptovaluta di Satoshi Nakamoto.

In Italia il fenomeno appartiene specialmente a soggetti operanti nel settore del turismo e a negozi di informatica, nonostante il novero categoriale possa essere arricchito da piccoli imprenditori, centri sportivi e affini.

Quel che rileva però è che la forma di pagamento con moneta alternativa non è diretta, ma veicolata da un intermediario (BitPay) che converte Bitcoin in euro, rendendo possibile una simile forma di pagamento semplificando il procedimento, sia da un punto di vista giuridico, sia fiscale.

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A questo proposito è da sottolineare come il 23 e il 24 ottobre il Bitcoin entrerà per la prima volta in Italia in maniera diretta, dal momento che la casa d’aste torinese Sant’Agostino permetterà di pagare oggetti e arredi di design proprio in moneta virtuale.

Anche qui non vi è un completo distacco dalla funzione di intermediario, dal momento che la casa d’aste opererà come intermediaria, aprendo un proprio conto per ricevere Bitcoin, rimettendo poi gli emolumenti in euro ai proprietari degli oggetti venduti.

La diversificazione negli strumenti di pagamento offerta dalla Sant’Agostino apre una riflessione sull’opportunità della criptomoneta, anche alla luce della discussione mondiale circa il favore del Bitcoin verso fenomeni criminali, volano di evasione fiscale e moneta sostanzialmente usata per reati.

La contingenza che una casa d’aste offra la possibilità di acquistare in Bitcoin evidenzia la scelta verso una tecnologia (la blockchain) che, all’opposto di quanto sostenuto da più parti, si pone come garante fiduciario di un determinato acquisto.

A maggior ragione, considerando la specificità dei beni battuti all’asta, si evince qui come una casa d’aste prestigiosa abbia scelto un metodo di pagamento che semplifichi il canale, conscia di un rischio zero in termini di riciclo di denaro o di flussi monetari dalla dubbia provenienza.

Con questo piccolo passo, anche l’Italia compie un passo verso la modernità, anche se la posizione sulla tecnofinanza non rimarrà a lungo in bilico.

This article was originally posted on FX Empire

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