Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 43 minutes
  • Dow Jones

    38.239,98
    +253,58 (+0,67%)
     
  • Nasdaq

    15.451,31
    +169,30 (+1,11%)
     
  • Nikkei 225

    37.545,33
    +106,72 (+0,29%)
     
  • EUR/USD

    1,0643
    -0,0014 (-0,13%)
     
  • Bitcoin EUR

    62.584,55
    +344,68 (+0,55%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.401,84
    -12,92 (-0,91%)
     
  • HANG SENG

    16.782,96
    +271,27 (+1,64%)
     
  • S&P 500

    5.010,60
    +43,37 (+0,87%)
     

Il caso Ntv: quando la politica ostacola la libera impresa

L'azienda, nata nel 2006, rischia di chiudere: un brutto segnale per il libero mercato italiano. L'analisi.

Ntv, azienda nata nel 2006 con l'obiettivo di fare concorrenza all'operatore statale Ferrovie dello Stato, rischia di chiudere i battenti. La notizia, circolata negli ultimi giorni, è emblematica delle difficoltà che attanagliano ancora il libero mercato nel nostro Paese. Caratterizzato da un ruolo della politica che resta predominante nonostante i tanti annunci in direzione contraria.

Crescono gli utenti, peggiora il bilancio
Eppure a promuovere l'iniziativa sono stati imprenditori del calibro di Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, non proprio estranei al circolo del potere negli ultimi anni. Sta di fatto che, dal punto di vista dei conti, l'azienda non ha ancora raggiunto un punto di equilibrio. Anzi, negli ultimi tempi la situazione si è fatta molto critica: solo nel primo trimestre 2014 il capitale sociale si è ridotto di un terzo, portando i debiti a quota 781 milioni di euro, di cui 156 milioni accumulati negli ultimi 24 mesi. Nè si intravede all'orizzonte un cambio di rotta, soprattutto dopo che il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, ha annunciato la fine delle tariffe elettriche agevolate per le compagnie ferroviarie, a partire dal 2015.

Già nei mesi scorsi Nuovo trasporto viaggiatori ha messo in atto alcune azioni di risparmio, tagliando i compensi ai manager, avviando i contratti di solidarietà per i dipendenti e ingaggiato la banca d'affari Lazard con l'obiettivo di ristrutturare i debiti. Arrivati a questo punto, appare a un passo la messa in mobilità di 300 lavoratori sui mille totali, anche se questa misura drastica potrebbe risultare non sufficiente per raddrizzare la situazione di bilancio.

La situazione appare paradossale, se si considera che nel frattempo l'azienda è divenuta una realtà apprezzata nel mercato, tanto da essere scelta nell'ultimo anno da  6,2 milioni di passeggeri, che ne apprezzano la puntualità e la qualità del servizio. La sua scomparsa, dunque, avrebbe un impatto negativo anche sui cittadini, per altro facendo venir meno la pressione della concorrenza su Fs.

Politica a braccia conserte
Ntv lamenta sin dall'avvio delle attività la posizione dominante del concorrente pubblico. L'azienda privata accusa Fs di perseguire pratiche scorrette e per questa ragione ha presentato un esposto all'Antitrust. In base alle denunce, il gruppo statale avrebbe attuato una strategia volta a ostacolare l'accesso all'infrastruttura ferroviaria e a rendere non profittevole l'offerta di servizi ad alta velocità da parte di Ntv: si tratterebbe di comportamenti di compressione dei margini ai danni dell'unico concorrente nel trasporto passeggeri ad alta velocità e di comportamenti  ostruzionistici nell'accesso all'infrastruttura ferroviaria. Oltre ad azioni di ostruzionismo alle attività di Ntv in numerose stazioni che rientrano nel network dell'alta velocità.
Tra le altre cose, la società statale è accusata dalla concorrente di aver negato l'accesso a scali profittevoli come la stazione Termini a Roma, la stazione Centrale e Cadorna a Milano. Relegando di fatto Ntv verso snodi periferici delle città, con minori collegamenti intermodali. A questo "sgarbo" si aggiunge l'opposizione alla possibilità di pubblicizzare nella rete Rfi (Rete Ferroviaria Italia, controllata di Fs) i servizi offerti da Ntv. La compagnia di Montezemolo e Della Valle ne aveva fatto apposita richiesta, con tanto di impegno a pagare le tariffe di mercato, ma aveva ricevuto un netto diniego in proposito. Nel ricorso all'Antitrust si fa inoltre riferimento alla mancata assegnazione delle tracce nelle ore di punta e a difficoltà nel curare la normale manutenzione. In sostanza, Ferrovie dello Stato agirebbe come giocatore, e al tempo stesso arbitro.
La politica, chiamata a garantire la libertà d'impresa, finora è rimasta inerte in merito, tanto che non è ancora divenuta operativa l'Authority di settore più volte annunciata. Oltre a continuare a sostenere finanziariamente Fs, mentre Ntv deve contare unicamente sulle proprie forze.

Lo scontro con Gasparri
L'ultimo episodio è di pochi giorni fa: prendendo spunto dalle notizie di stampa sulle difficoltà finanziarie di Ntv, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri ha pubblicato un tweet al veleno, invita i viaggiatori a diffidare delle promozioni di Ntv, in quanto a rischio fallimento. Una posizione probabilmente dettata dalle polemiche passate tra l'esponente del Pdl e Diego Della Valle, che tuttavia è suonato come una nota stonata per i difensori del libero mercato.


Dall'azienda sono partiti al contrattacco, pubblicando su numerosi quotidiani una lettera-appello al premier Matteo Renzi, dal titolo "Gli italiani devono sapere". Ntv fa sapere che non intende gettare la spugna, ma chiede l'intervento del Governo affinché assicurati il "rispetto della imparzialità e del libero mercato". Gli azionisti si dicono convinti di aver fatto "un’eccellente operazione" dal punto di vista imprenditoriale e sottolineano che, nel caso continuassero gli ostacoli, si tratterebbe di un pericoloso precedente per chi "ipotizza  nuovi investimenti italiani o esteri". "Contavamo sulla certezza delle regole, ma sembra che non sia proprio di questa Italia", è il commento del presidente di Ntv, Antonello Perricone.

La pagina pubblicitaria acquistata da Italo su Il Corriere della Sera
La pagina pubblicitaria acquistata da Italo su Il Corriere della Sera



La vicenda crea grande amarezza in un momento in cui il Paese avrebbe proprio bisogno di nuovi investimenti per ripartire. Anche se va sottolineato che probabilmente le difficoltà finanziarie di Ntv non sono esclusivamente imputabili al ruolo pubblico. E, soprattutto, che nel momento in cui si reclama la superiorità del libero mercato, non è molto coerente battersi per il mantenimento di regimi tariffari agevolati.