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Il dollaro è alle corde, con Trump e i dati che non riescono ad impressionare

I problemi del dollaro continuano con la diminuzione dei rendimenti del Tesoro, come sentimento nei confronti degli Stati Uniti. La politica monetaria e fiscale rimane negativa per il dollaro. Anche i dati economici non sono riusciti a stupire, con i dubbi che aumentano rispetto al tasso di crescita della FED per il prossimo anno.

Questa mattina:

I dati chiave durante la sessione asiatica di questa mattina sono state limitate alle cifre della produzione industriale e delle vendite al dettaglio di novembre in Giappone.

I dati dal Giappone continuano a stupire, con una produzione industriale in rialzo dello 0,6%, in anticipo rispetto allo 0,5% previsto per ottobre, con le vendite al dettaglio in aumento del 2,2%, dopo il calo dello 0,2% di ottobre.

Per il primo ministro Abe, la spesa delle famiglie ha continuato ad essere un problema, con una spesa debole attribuita a una crescita dei salari media. I dati odierni forniscono il sostegno necessario alle cifre della crescita economica del quarto trimestre che sono state ampiamente dipendenti dal commercio.

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Lo yen è passato da 113,223¥ a 113,216¥ contro il dollaro al rilascio dei dati. Al momento della scrittura, lo Yen era in rialzo dello 0,15% a 113,18 ¥ contro il Dollaro, che era in svantaggio dopo aver deluso i dati sulla fiducia dei consumatori rilasciati mercoledì.

Altrove, anche il dollaro australiano è in movimento, in rialzo dello 0,17% a 0,7781$, mentre il dollaro kiwi è stato in testa al gruppo, in rialzo dello 0,38% a 0,7704$ al momento della scrittura, con differenziali di rendimento e prezzi delle materie prime in aumento a favore della coppia.

Nei mercati azionari, i principali indici erano tutti in territorio positivo al momento della scrittura, guidati dal CSI300, in aumento dello 0,67%. Il Nikkei ha faticato nonostante le statistiche positive, con il ritiro dello Yen che ha compensato ulteriori guadagni rilevanti nella prima parte della sessione.

Per il resto della sessione:

Mentre questa mattina non sono previsti dati rilevanti dall’Eurozona, il bollettino economico della BCE dovrebbe essere pubblicato, che sarà affettato e azzerato dai mercati alla ricerca del sentimento della BCE nei confronti dell’economia e dell’inflazione.

Un eventuale sentimento negativo nei confronti dell’inflazione potrebbe vedere l’EUR rinunciare a alcuni dei guadagni delle festività, anche se con il Dollaro che attraversa un periodo difficile, le prospettive dovranno essere piuttosto negative perché i mercati spostino il sentimento verso la politica monetaria della BCE.

Al di fuori dei dati, la Spagna dovrà essere monitorata, con un eventuale aumento delle tensioni con i partiti indipendentisti catalani, negativo per l’EUR.

Al momento della scrittura, l’euro è cresciuto dello 0,23% a 1,1915$, il che potrebbe iniziare a diventare un problema per i mercati azionari europei, in particolare il DAX.

Per la Sterlina, i dati sono limitati ai rapporti sui prezzi delle case che probabilmente saranno ignorati dai mercati, con la debolezza del Dollaro che riporta la Sterlina a livelli di 1,34$ nella prima parte della giornata.

Non c’è stato alcun cambiamento sostanziale nel sentimento verso l’economia della Gran Bretagna e progressi sulla Brexit per sostenere il rialzo di oggi, senza dati rilevanti previsti per il rilascio fino al numero PMI di dicembre del settore privato della prossima settimana. Mentre gli economisti hanno affermato di essere stati eccessivamente pessimisti sugli effetti del referendum sull’economia della Gran Bretagna, i numeri della prossima settimana potrebbero essere l’inizio della fine di una prospettiva di crescita economica.

Al momento della scrittura, la sterlina era in rialzo dello 0,15% a $ 1,3420, con poche probabilità di influenzare la sterlina durante il giorno.

Oltreoceano, le statistiche chiave degli Stati Uniti includono i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione settimanali, il saldo commerciale delle merci di novembre e il PMI di Chicago a dicembre. Mentre si prevede che il deficit della bilancia commerciale delle merci si restringerà, qualsiasi rialzo per il dollaro potrebbe essere compensato nel caso in cui il PMI di Chicago arrivino come previsto o meno.

Il sentimento del mercato nei confronti della politica monetaria della FED rimane la questione chiave per il dollaro, con una mancanza di pressione inflazionistica che mette in discussione se ci saranno 3 innalzamenti dei tassi il prossimo anno come previsto nell’incontro di dicembre.

Al momento della redazione, l’indice Dollar Spot era in ribasso dello 0,11% a 92,923, con il numero progressivo da inizio anno sempre più vicino a due cifre, attualmente in calo del 9,09% dall’inizio dell’anno.

This article was originally posted on FX Empire

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