Il fisco gli congela la liquidazione e il malato di tumore non si può curare
Decide di smettere prima di lavorare per curarsi. Ciro Marra, 56 anni, va in pensione anticipata dopo 30 anni alla guida dei bus dell’Ente autonomo Volturno, la holding dei trasporti della Regione Campania. Ha bisogno della liquidazione per pagarsi le cure, soffre di un tumore allo stomaco. Ma il suo tfr è bloccato per un presunto debito con il fisco.
Il tumore
Il paziente ha urgente bisogno di curarsi e non potendo lavorare, ha scelto la via della pensione anticipata piuttosto che mettersi in malattia e presentare una sfilza di certificati. Ha diritto a 56mila euro di trattamento di fine rapporto, oltre che l’assegno della pensione ogni mese. Il denaro gli serve per potersi curare. Ma per il fisco c’è un presunto debito non saldato da 25mila euro. E blocca tutto.
Niente tfr e pensione
Succede quindi che il signor Marra adesso si ritrovi senza lavoro, senza la possibilità di incassare la pensione e il suo tfr. E con un male da curare. “L’Agenzia della Riscossione deve prima fare i controlli, per poi eventualmente pignorare”, spiega l’avvocato difensore, Angelo Pisani. “Soltanto a quel punto il mio assistito può impugnare e tentare di risolvere la presunta inadempienza”.
L’iter burocratico del fisco
Insomma la trafila è appena cominciata e la causa potrebbe durare anni. Nel frattempo chissà di cosa vivrà Ciro Marra. La società dei trasporti Eav ha fatto sapere di “aver agito nel pieno rispetto delle norme, ma considerata la particolare e grave situazione in questione, se il pensionato dovesse richiedere ad Eav stessa o ai suoi dipendenti un gesto di solidarietà, come sempre, qui si farà quanto possibile”. Detto in altre parole: risolviamo il problema tra colleghi perché se aspettiamo lo Stato siamo fregati.
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