Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.750,35
    -9,34 (-0,03%)
     
  • Dow Jones

    39.807,37
    +47,29 (+0,12%)
     
  • Nasdaq

    16.379,46
    -20,06 (-0,12%)
     
  • Nikkei 225

    40.369,44
    +201,37 (+0,50%)
     
  • Petrolio

    83,11
    -0,06 (-0,07%)
     
  • Bitcoin EUR

    64.698,13
    -772,05 (-1,18%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.254,80
    +16,40 (+0,73%)
     
  • EUR/USD

    1,0782
    -0,0012 (-0,11%)
     
  • S&P 500

    5.254,35
    +5,86 (+0,11%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.083,42
    +1,68 (+0,03%)
     
  • EUR/GBP

    0,8541
    -0,0005 (-0,06%)
     
  • EUR/CHF

    0,9717
    -0,0010 (-0,11%)
     
  • EUR/CAD

    1,4604
    -0,0002 (-0,01%)
     

Non c’è intesa in Cdm, salta il contributo di solidarietà dei più ricchi

Italian Prime Minister Mario Draghi during the press conference at the end of the Council of Ministries to illustrate the new anti-covid 19 measures and the new decree on the Green Pass, at the Multifunctional Hall of the Presidency of the Council. Rome (Italy), November 24th, 2021 (Photo by Massimo Di Vita/Archivio Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio via Getty Images) (Photo: Mondadori Portfolio via Getty Images)

Non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette. Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Fi e Iv. Nel corso del Consiglio dei ministri era infatti emera la proposta avanzata dal premier Mario Draghi di un contributo di solidarietà sui redditi più alti, ovvero di annullare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75mila euro (valore, 248 milioni). La proposta è stata discussa in cabina di regia questa mattina e il premier Mario Draghi ha ascoltato le opinioni dei rappresentanti dei partiti di governo. Sull’intervento si sarebbero detti a favore Pd, Leu e M5s, mentre avrebbero espresso i loro dubbi Lega, Fi e Iv.

Nel dettaglio si puntava a congelare per uno o due anni il taglio dell’Irpef per i redditi oltre i 75mila euro. La proposta di sospendere l’entrata a regime del taglio nel 2022 e forse anche nel 2023 serviva a racimolare altre risorse per contrastare il rincaro delle bollette.

L’emendamento del governo alla manovra confermerà comunque il taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap a partire dal 2022. Non si è quindi toccato lo stanziamento alla base dell’accordo raggiunto tra i partiti al ministero dell’Economia per il taglio delle tasse.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Gli sgravi contributivi di 1,5 miliardi stanziati dal governo verranno destinati, per il 2022, ai dipendenti sotto i 35mila euro di reddito, e non più sotto i 47mila come nell’accordo raggiunto tra Mef e partiti la settimana scorsa. Lo apprende l’Adnkronos al termine del Cdm. La decisione va nella direzione indicata dai sindacati, che avevano chiesto a gran voce un intervento sulle fasce più deboli.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.