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Il miliardario della marijuana e la sua straordinaria ascesa (senza fumare)

In Canada l’uso ricreativo della cannabis è perfettamente legale (Foto: AGNO Smoke Accessories, Edmonton, Alberta, Canada/Getty Images).
In Canada l’uso ricreativo della cannabis è perfettamente legale (Foto: AGNO Smoke Accessories, Edmonton, Alberta, Canada/Getty Images).

In Canada la cannabis a uso ricreativo è ormai completamente legalizzata. Non si conosceranno ancora per molti mesi (probabilmente anni) le conseguenze sulla vita dei canadesi e sull’economia, sul mercato nero e sulla criminalità, ma ci sono già degli imprenditori che hanno avuto un impatto significativo sulle loro aziende e sulle loro vite.

Brendan Kennedy è il CEO di Tilray, azienda farmaceutica che lavora con la cannabis sia per realizzarne prodotti a uso medico, sia per tutta una linea di derivati adatti all’uso ricreativo. Nel luglio 2018 è sbarcata in borsa e oggi viaggia come un treno. Il signor Kennedy ha un’agenda fittissima, e sai perchè? Nel 2018 il valore della sua azienda è cresciuta del 315%, arrivando a un valore di 9 miliardi di dollari. Oggi quest’uomo è il più ricco del mondo nel business della marijuana, ancor di più dopo aver firmato un contratto di partnership dal valore di 100 milioni di dollari con AB InBev, una delle maggiori multinazionali nel settore della birra. Un accordo arrivato dopo quello segnato nel 2018 con Novartis.

Brendan Kennedy non fuma marijuana. Ma la vende benissimo. (foto: Getty Images)
Brendan Kennedy non fuma marijuana. Ma la vende benissimo. (foto: Getty Images)

La cosa interessante è che Kennedy non fuma marijuana. Ha due figli che non hanno attualmente la più pallida idea di cosa venda, ma di sicuro lui la sa vendere alla grande. L’ha provata, certo. Ma non era una cosa fatta per lui, uomo votato agli affari. A Nanaimo c’è la sede dell’azienda, ove c’è questa curiosa convivenza (per chi non conosce il tema o ne ha sentito solo per pregiudizi) tra le serre con le piantine e le camere sterili ove vengono trattate. Con gli affari che funzionano i soldi girano, e nuovo personale è pronto per lavorare; nuovi investimenti sono in cantiere.

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Il settore è in continua espansione: la marijuana è legale per l’uso medico (soprattutto) o ricreativo in 36 nazioni nel mondo e in almeno 33 Stati degli Stati Uniti, sebbene a livello federale sia ancora illegale. Ora ci si aspetta, nonostante la presenza di Trump e del governo repubblicano (da sempre contrari), che gli Stati Uniti facciano cadere l’illegalità, ascoltando le pressioni di almeno tre grandi lobby: farmaceutica, tabacco e birra – tutte interessate a usare la cannabis per inventare nuovi prodotti o addirittura cambiare la propria ragione sociale. Si pensi all’industria del tabacco, sempre meno ‘protetta’ a livello sociale per le comprovate conseguenze negative delle sigarette.

Kennedy ha pensato a tutto: dall’andare a prendere piantine e essenze in modo rocambolesco per iniziare, all’investimento di 100mila dollari per combattere gli insetti infestanti, tramite l’acquisto di altri insetti che potessero sostituire i pesticidi. La sua visione è così globale da aver commissionato delle ricerche di mercato addirittura sulla Corea del Sud.

Secondo la sua visione, nel 2021 i Paesi nei quali la marijuana a uso medico sarà legalizzata raddoppieranno. E anche se per l’uso ricreativo ci vorrà tempo per ‘copiare’ il Canada, stiamo comunque parlando di un mondo molto diverso da quello a cui siamo abituati.

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