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Il telefonino sostituisce il prete, basta un'app per confessarsi

(Getty)
(Getty)

Con lo smartphone si può fare ormai davvero ogni cosa. Saremmo persi senza l’app giusta al momento giusto. E se si dovesse anche smarrire l’anima nella via della tentazione, sempre un’app torna utile per confessarsi. Non serve più andare per forza in chiesa, in quegli scomodissimi inginocchiatoi con il volto del prete celato dalla grata, basta segnare i nostri peccati sull’app.

L’app per confessarsi

Si chiama Confession, quando la si scarica si legge pure “A roman chatolic app”, giusto per essere sicuri che sia approvata dalla Chiesa. E, in effetti, lo è, nello specifico dalla Conferenza dei vescovi cattolici degli Usa, grazie alla collaborazione del Reverendo Thomas G.Weinandy e all’approvazione del vescovo Kevin C. Rhodes, della diocesi di Fort Wyne. Costa 2,29 euro.

La schermata dell’app Confession
La schermata dell’app Confession

Come funziona

La funzione del dispositivo, si legge nella presentazione, è quella di “essere un sussidio perfetto per ogni penitente” e favorire “un esame di coscienza personalizzato” in modo da “prepararsi con devozione a prendere parte parte al rito delle penitenza”. Si potrebbe considerare una sorta di promemoria, da portare nel confessionale, in cui ci si appunta tutti i peccati commessi. Non sia mai che poi qualcuno resti fuori dal pentimento.

I dieci comandamenti

A ogni comandamento viene associata una serie di atteggiamenti, indicati come violazioni della prescrizione delle Sacre scritture. Facciamo un esempio: alla voce “non avrai altro Dio fuori di me”, corrisponde il peccato di aver “votato un politico le cui posizioni sono nettamente anticlericali”. E qui scatta già il primo esame di coscienza, con riferimento alla recente tornata elettorale in Italia. A ogni peccato, corrisponde una penitenza, ossia una preghiera da recitare. Meglio se a memoria. E sì, perché andare a leggerla sull’iPhone equivarrebbe ad un altro peccato nell’era dei fedeli 3.0.