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Ilaria Capua accende la polemica sui vaccini: cosa non è stato fatto

Coronavirus, duro sfogo di Ilaria Capua: cosa non è stato fatto (photo by Massimo Di Vita/Archivio Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio via Getty Images)
Coronavirus, duro sfogo di Ilaria Capua: cosa non è stato fatto (photo by Massimo Di Vita/Archivio Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio via Getty Images) (Mondadori Portfolio via Getty Images)

Ilaria Capua, a un anno dal primo lockdown in Italia, ha analizzato la situazione sanitaria del nostro Paese in un intervento a DiMartedì e si è lasciata andare a un duro sfogo. "Non c’è riuscito nessuno a fermare la corsa del virus se non Paesi che hanno applicato misure estreme, altro che le persone che in Italia si lamentano della situazione della loro libertà. O Paesi con situazioni particolari come la Nuova Zelanda. Cerchiamo di fare paragoni con i nostri vicini”, ha spiegato Capua.

"Il vulnus di questa tragedia - ha aggiunto - è che all’inizio non ci ha creduto nessuno e si sono persi mesi. Tutti noi siamo vulnerabili a questa infezione. Dal punto di vista della ricettività noi tutti ci infetteremo e quindi dobbiamo smettere di credere che a noi non succede niente. Dobbiamo riflettere sul fatto che abbiamo un Paese e un mondo in ginocchio, perché non è solo un problema dell’Italia”.

"Dovremo gestire le scie della pandemia e dovremo farlo con l’approccio adatto per una situazione che si è trasformata. Ora la soluzione è stare fermi: si tratta di 2 mesi e siamo dall’altra parte. Bisogna stare a casa, evitare gli spostamenti e uscire il meno possibile, solo se indispensabile", ha aggiunto.

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È sulla questione vaccini, però, che si accende la polemica: “Una delle cose di cui non mi capacito è come sia possibile che non si sia pensato ai volumi da produrre. All’inizio degli anni 2000, quando c’era il pericolo dell’influenza aviaria, già ai quei tempi si parlava di riconvertire gli stabilimenti per esempio veterinari in tempi di emergenza. Ci sono una serie di cose che potevano essere fatte, anche attivando stabilimenti, ma perché non è stato fatto?”.

"Io non mi sono vaccinata perché non mi hanno ancora chiamata nonostante io abbia l’incarico in uno dei college che vaccinano - ha detto Capua parlando della situazione vaccini in Usa -. Esistono adesso vari presidi di vaccinazione che stanno ricevendo milioni di dosi di vaccini: I supermercati, le università, le palestre”.

Secondo la direttrice dell'One Health Center of Excellence in Florida, infatti, serve l’intervento delle strutture pubbliche, “che possono aiutare le città, ma bisogna ridurre il rischio assembramenti, semplificare il processo. Le persone devono capire che devono essere parte della soluzione, non del problema”.

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