Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 3 hours 17 minutes
  • FTSE MIB

    34.207,73
    -63,39 (-0,18%)
     
  • Dow Jones

    38.460,92
    -42,77 (-0,11%)
     
  • Nasdaq

    15.712,75
    +16,11 (+0,10%)
     
  • Nikkei 225

    37.628,48
    -831,60 (-2,16%)
     
  • Petrolio

    83,09
    +0,28 (+0,34%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.806,14
    -2.391,72 (-3,85%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.358,07
    -24,51 (-1,77%)
     
  • Oro

    2.341,80
    +3,40 (+0,15%)
     
  • EUR/USD

    1,0722
    +0,0021 (+0,19%)
     
  • S&P 500

    5.071,63
    +1,08 (+0,02%)
     
  • HANG SENG

    17.284,54
    +83,27 (+0,48%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.959,24
    -30,64 (-0,61%)
     
  • EUR/GBP

    0,8567
    -0,0016 (-0,19%)
     
  • EUR/CHF

    0,9792
    +0,0008 (+0,08%)
     
  • EUR/CAD

    1,4658
    +0,0002 (+0,02%)
     

Impennata dell’AUD/USD dopo le cifre elevate sull’IPC

In Asia, sul forex la seduta è trascorsa tranquillamente, gran parte delle valute G10 ha annaspato. L’EUR/USD non si è mosso granché, salendo di un trascurabile 0,03%, a 1,0891. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) breve termine, il giudizio rimane negativo, anche se riteniamo improbabili altri rialzi del dollaro. Al ribasso, si osserva un supporto chiave a 1,0822 (minimo 3 ottobre), mentre al rialzo la resistenza chiave giace intorno a 1,12-1,13 (massimi precedenti). Nella notte la sterlina si è stabilizzata intorno a 1,2170, dopo essere crollata a 1,2083 martedì sull’onda del diffuso, ma passeggero, rally dell’USD. Al ribasso, il livello a 1,1841 fungerà da supporto principale, mentre al rialzo il massimo del 7 ottobre, a 1,2477, rimane la resistenza più vicina.

In Australia, il rapporto sull’inflazione superiore alle attese riferito al terzo trimestre ha dato una forte spinta all’AUD. La divisa australiana è salita dello 0,75% contro la sterlina, dello 0,70% contro il biglietto verde e dello 0,60% contro lo yen giapponese, dopo che l’indice dei prezzi al consumo si è attestato all’1,3% a/a, superando l’1,1% previsto e l’1% rilevato il trimestre precedente. La media troncata – che esclude le variazioni più marcate – è risultata in linea con le previsioni medie, attestandosi all’1,7%. L’AUD/USD è balzato così di più dell’1% nel giro di pochi secondi, toccando quota 0,7709, perché cifre forti riferiti all’inflazione fanno scendere la probabilità di un taglio del tasso d’interesse dalla RBA. La coppia di valute poi è scesa leggermente, a 0,7690. In un’ottica di lungo termine, l’AUD/USD non è riuscito a confermare una violazione netta del massimo del canale discendente, che al momento si aggira intorno a 0,7650.

Sul fronte azionario, le borse asiatiche si sono mosse con il segno meno seguendo la scia negativa di Wall Street. L’S&P 500 martedì ha ceduto lo 0,38% sull’onda degli utili trimestrali deludenti. Il Dow ha ceduto lo 0,30% e il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) lo 0,50%. In Asia, solo i titoli giapponesi sono riusciti a rimanere a galla, con il Nikkei in rialzo di un marginale 0,15% e il più ampio indice Topix dello 0,39%. Altrove, l’indice composito di Shanghai è calato dello 0,53%, l’Hang Seng è scivolato dello 0,82%, mentre il Kospi sudcoreano ha perso l’1,14%.

Oggi gli operatori monitoreranno le vendite al dettaglio in Italia; le richieste di mutui MBA, le scorte all’ingrosso, i PMI servizi e composito, le vendite di nuove abitazioni e le scorte di greggio negli USA; la bilancia commerciale in Nuova Zelanda.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online