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Indici e valute: cosa ci aspetta al ritorno dalle vacanze?

Quest'estate caratterizzata dalla tempesta sui bancari e dalle paure sull'Italia sta volgendo al termine. Ma chi torna, adesso, dovrà fare i conti con la realtà di mercati nervosi. Cosa aspettarsi? La view di Sante Pellegrino, trader indipendente.

Ftse Mib

Il Ftse Mib si trova a fronteggiare da più mesi una zona di lateralità accentuata che va dai 15mila punti, minimo toccato a giugno, ai massimi di 19mila toccati invece a marzo. Una fase di lateralità che però si porta sempre verso la parte bassa di questo range perché il mercato viene respinto continuamente dalla trendline reistenziale. Per riuscire ad esprimere un trend si deve uscire prima di tutto dalla fase dei 17mila/17.500 punti e quindi affrontare tutta la zona reistenziale che va dai 18mila ai 19 mila punti: solo sopra questo livello avremo un mercato brillante e con una tendenza ben definita. Perciò la resistenza di breve è sicuramente area 17mila che, se violata, potrebbe far arrivare un rimbalzo fino alla chiusura del gap in area 17.500-18mila punti, gap lasciato aperto dalla Brexit. Per quanto riguarda la parte di tendenza ribassista del Ftse Mib si ritorna a toccare dei livelli minimi al superamento dei supporti che sono 16.500 e 16.300, anche se si potrebbero vedere dei ribassi a 15.500 e 15mila punti. Un ulteriore ribasso sulla parte supportiva della trendline di ribasso è individuabile intorno ai 14mila punti. Si tratterebbe, in questo caso, di un evento altamente improbabile ma di cui è bene dare notizia. In questo momento a favore della continua lateralità con pseudotendenza rialzista c'è la bassa volatilità storica che si aggira attorno agli 8% ma un movimento deciso nelle zone o di supporto o di resistenza appena citate, si dovrebbe avere solo in caso di impennata sopra il 12 punti.

Dax

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A differenza dell'indice italiano è un indice più orientato verso il dividendo. Si trova in una fase di rimbalzo su una trendline supportiva che passa tra i 10.500 punti e i 10.200, zona di supporto molto forte. In realtà ha tentato di uscire da questa fascia che si è evidenziata da febbraio, ed attualmente ondeggia tra i 9mila punti e i 10.500 punti mantenendosi sulla parte alta. L'indice si trova in ipercomprato e per chiudere un gap aperto ormai a dicembre, si devono superare gli 11mila punti: solo in questo caso la tendenza potrà essere nuovamente rialzista e segnare i nuovi massimi storici superando gli 11.500 e i 12mila punti. Anche in questo caso la volatilità è bassa mentre per l'accelerazione dei prezzi al ribasso, eventualità che potrebbe verificarsi, dobbiamo superare il supporto di 10mila punti e andare a recuperare un gap che si trova a 8.800 punti da febbraio. Dando uno sguardo al Bund è bene sottolineare che si trova oramai da due mesi in una zona laterale che va dai 168 ai 165 con gap lasciato aperto dal Post-Brexit, e in vista di una chiusura da molti attesa visto che si è gà verificata sul resto dei mercati. Una discesa sotto i 165 potrebbe portare il Bund sotto i 164, evento improbabile ma possibile considerando che gli indicatori sono orientati al ribasso, ma fino a quando non si superano i 166,80 il Bund può rimanere ancora forte in questa zona e tornare a far rivedere i 169 punti cosa che, per quanto proibitiva non è da escludere.

Eurostoxx & Euro

Eurostoxx è anche lui in laterale con zone che vanno dai minimi di 2.650 punti ai massimi di 3.130 punti. E' rimasto sempre nella fascia centrale, ovvero 2.900 punti e in ipercomprato, il che fa capire come solo un superamento netto dei 3.100 punti potrà spingere l'Eurostoxx a chiudere un gap lasciato aperto a dicembre a 3.300 punti. Caso contrario, visto l'ipercomprato, potremo ritornare a vedere i minimi a 2.800 e a seguire i 2.700 fin ai 2.650 o anche sotto. Per quanto riguarda l'Euro, anche qui c'è una lateralità diffusa: mentre il mondo crede che i mercati azionari siano strettamente legati al crude oil, in realtà sono legati alle valute, in particolare il rapporto di integrazione tra indici azionari e valute, quello più stretto è sul pound. L'euro si trova in una zona che va da 1,05 a 1,15 mantenendosi sempre nella zona alta di 1,13-1,15, quest'ultima resistenza molto importante che se violata porterebbe a un recupero di 1,25, caso contrario si vedrebbe l'1,10 e poi l'1,05. Anche qui si vede l'ipercomprato con la volatilità che, qualora dovesse presentarsi con un aumento oltre il 3%, potrebbe creare diversi movimenti. Apparentemente la volontà dell'Europa sembrerebbe essere quella di rendere una moneta unica al di sotto della parità per renderla più concorrenziale del dollaro.

Ftse 100 & Sterlina

L'indice ha abbondantemente recuperato la Brexit ovvero quasi 7mila punti. Il mercato è impostato al rialzo, impegnato a fronteggiare un ipercomprato e quindi solo il superamento dei 6.950 punti darebbe il via a nuovi massimi storici. Caso contrario una presa di beneficio potrebbe spingere i listini inglesi a violare i minimi a 6.700 punti per appoggiarsi tra i 6.600 e i 6.550 fino ai 6.300 se non i 6mila. Il pound, come detto, vede una forte correlazione con gli indici azionari: dalla zona di resistenza, nonché punto di trendline resistenziale, fissato a 148-150 la moneta è stata spinta ai minimi di 128 pound contro il dollaro, una zona laterale che va dai 127,50 ai 135, caratterizzata da un forte ipervenduto che potrebbe dar luogo a un recupero dalla zona di resistenza, adesso a quota 132, ma che potrebbe spingersi fino ai 133-134 se non 135. Una volta violati i 135 non è da escludere il traguardo di 138-140. Caso contrario, visto che ci troviamo ad affrontare i minimi storici, il superamento dei 128 spingerebbe verso i 125 il british pound. Poca la volatilità ma piuttosto forte la pressione ribassista.

Dow Jones

Il Dow Jones futures ha segnato nell'ultima fase tra luglio e agosto i nuovi massimi storici con 18.500 punti, cioè i massimi di sempre. Da segnalare che sotto elezioni c'è sempre un cosiddetto Presidential Pattern che spinge i mercati al rialzo. Qualcosa di simile si è verificato nel post Brexit, con un testa e spalla rovesciato che ha fatto i suoi minimi a 16.900 e che porterebbe il massimo a 18.870, completando il pattern (attualmente mancano 300 punti sul DJ, listino solitamente più volatile degli altri). Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo in questa zona di 18.500 ci si è arrivati con una bassa volatilità, quindi un trend che favorisce il rialzo, e un ipercomprato che darebbe un'ulteriore spinta per portare ai 19mila massimi storici assoluti. Qualora si dovesse rompere con l'ipercomprato una trendline supportiva che passa sui 18mila punti, potremmo vedere il DJ arrivare a 17.500 punti prima, quindi a 17mila e poi a 16.500, forte area supportiva.

S&P500

Testa e spalla anche qui per il post Brexit che però ha recuperato solo al 50%, con obiettivo di 2.260 punti. Ovviamente anche qui si è visto come per il DJ, un forte ipercomprato e una bassa volatilità, il che spingerebbe al superamento dei 2.180 punti che porterebbe prima ai 2.200 punti prima e ai 2.250 punti poi, mentre una rottura di questa trendline supportiva a 2.250 spingerebbe l'S&P500 a 2.150, prima e 2.050 e poi 2mila.

Nasdaq (NasdaqGS: NDAQ - notizie)

L'indice dei tecnologici torna a rivedere i massimi con 4.760. Anche qui siamo in ipercomprato e il superamento di 4.850, porterebbe prima a 5mila e poi a 5.100. Anche qui la rottura della trendline supportiva dei 4.700 punti porterebbe il Nasdaq prima a 4.650 e successivamente alla zona dei 4.550 oltre i quali si potrebbero vedere i 4.300.

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