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Inflazione e dollaro sotto i riflettori

Il rilascio dei dati sull’inflazione degli Stati Uniti sarà il principale evento della giornata di oggi, anche se i mercati dovranno tenere d’occhio la Germania e se la Merkel è riuscita a siglare un accordo con gli SDP.

Questa mattina:

I dati economici rilasciati durante la sessione asiatica nelle prime ore di questa mattina includevano i dati sui consensi per la costruzione dalla Nuova Zelanda e i dati commerciali di dicembre in Cina.

Per il Dollaro Kiwi, è stata una corsa impressionante e l’aumento del 10,8% di novembre nei consensi di costruzione ha invertito il calo del 10,4% in ottobre, allentando le preoccupazioni immediate sul settore, con il dollaro Kiwi in rialzo da 0,7256$ a 0,72605$ dopo il rilascio dei dati.

Al momento della stesura, il Dollaro Kiwi era in ribasso dello 0,12% a 0,7252$, tuttavia, le valute legate alle materie prime hanno registrato un calo in seguito ai dati sul commercio della Cina di questa mattina.

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Il surplus commerciale della Cina è salito in da 40,21 miliardi di dollari a 54,69 miliardi di dollari a dicembre, con un aumento delle esportazioni del 10,9%, dopo il 12,3% di novembre, che ha preceduto da un aumento previsto del 9,1%. Il lato negativo delle valute legate alle materie prime è stato l’aumento del 4,5% delle importazioni, che è sceso ben al di sotto di un aumento del 13% previsto e del picco del 17,7% di novembre.

Il dollaro australiano era in rosso al momento della scrittura, rinunciando ai guadagni intraday in ribasso dello 0,15% a 0,7880 $.

Dal punto di vista dell’economia cinese, le cifre sul commercio saranno certamente positive, ma la mancanza di domanda di beni e servizi stranieri sarà una preoccupazione, che alla fine ha bloccato il dollaro australiano e il dollaro Kiwi.

Nei mercati azionari, i principali indici asiatici erano in verde, con l’Hang Seng e il CSI300 in rialzo rispettivamente dello 0,28% e dello 0,20%, le azioni petrolifere erano in testa, mentre ASX200 e Nikkei erano in rialzo di appena lo 0,11% e lo 0,02% in chiusura, con i mercati che rispondono ai rally notturni negli Stati Uniti

Il rischio sul sentimento ha visto lo Yen rinunciare ai guadagni di prima parte della giornata, con lo Yen in ribasso dello 0,01% a 111,27 ¥ al momento della stesura, con un ritorno ad un massimo intraday a 111,06¥.

Per il resto della giornata:

A seguito del rally di giovedì causato da un verbale della BCE più aggressivo del previsto, questa mattina è improbabile che l’euro venga influenzato dai dati macroeconomici, con dati sull’inflazione di dicembre finalizzati di Francia e Spagna che difficilmente attirano troppa attenzione prima di alcuni dati piuttosto importanti dagli Stati Uniti

Di interesse per i mercati sarà il risultato del colloquio della cancelliera Merkel con il Partito socialdemocratico. Qualsiasi accenno al fatto che il cancelliere debba tornare alle urne potrebbe significare la fine della carriera politica della Merkel e l’EUR certamente risponderà a un simile risultato.

Le notizie sui progressi sono state carenti e, mentre la Merkel ha continuato ad essere ottimista, permane la possibilità di uno shock di mercato, poiché non ci sono candidati alternativi preferiti dal mercato.

Al momento della stesura di questo articolo, l’euro era in rialzo dello 0,16% a 1,2051$, con gli aggiornamenti sui colloqui durante la notte come fattore chiave per l’EUR.

Per la Sterlina, non ci sono dati da considerare, che lasceranno i mercati incentrati sulle chiacchiere della Brexit, sebbene con le questioni riguardati la carriera politica del Cancelliere Merkel, le chiacchiere sull’UE potrebbero essere più leggere, con la possibilità di un secondo referendum UE che sta facendo ancora il giro nei media britannici.

Al momento della redazione, la sterlina era in rialzo dello 0,07% a 1,3547$, recuperando il livello dei 1,35$ che si sono visti alle spalle di un’inflazione particolarmente morbida degli Stati Uniti.

Oltreoceano, è un grande giorno per il dollaro, con le vendite al dettaglio degli Stati Uniti e certamente i dati più importanti quelli dell’inflazione di dicembre.

È stato un inizio anno incerto per il dollaro e il balzo dei rendimenti all’inizio della settimana dietro le “false notizie” sul cambio di politica della Cina nei confronti dei titoli del Tesoro USA si è invertito, con i mercati meno convinti che la FED possa essere in grado di offrire 3 innalzamenti dei tassi quest’anno.

Al momento della scrittura, il Dollar Spot Index era in ribasso dello 0,03% a 91,824, con alcuni commenti relativamente aggressivi da parte del membro di voto del FOMC Dudley che faceva poco per sostenere il dollaro in vista dei dati di questo pomeriggio. L’enfasi si è certamente spostata dai dati del mercato del lavoro, da una prospettiva del dollaro, all’inflazione che è ora l’ultimo tassello del puzzle per la FED. I dati di oggi daranno certamente il tono per il trimestre e potrebbero vedere i mercati diminuire le sue previsioni sul numero di innalzamenti dei tassi ad uno solo per l’anno, se i numeri fossero deludenti.

This article was originally posted on FX Empire

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