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Inizio di settimana tendente all’opaco sui mercati

Inizio di settimana tendente all’opaco sui mercati.

Venerdi sera, una seduta pesante in Europa e incolore a Wall Street non ha impedito al Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) 100 di inanellare l’undicesima salita consecutiva (+0.01%), superando il record del febbraio 2015.

Parlando di record, davvero notevole quello del VIX, che ha chiuso a 9.34, a un soffio dal minimo storico, segnato nel dicembre del 1993 a 9.31. A occhio, anche le 7 chiusure sotto 10 mi paiono un record assoluto.

Con la volatilità sui tassi anch’essa sui minimi, l’unica ad aver dato segni di vita è quella sui cambi, che ha risentito del crollo del $. Nel Lampi di Venerdi avevo accennato ad un eventuale incoerenza della volatilità sul dollaro con la calma piatta a Wall Street. Sentimentrader ha a sua volta notato la divergenza tra i trend di volatilità degli asset nell’ultimo mese e mezzo, e ha osservato che in passato in occasioni del genere si è verificato un contagio da Forex a Equity in termini di volatilità.

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Vedremo se il trend su Forex continuerà a sufficienza da alimentare il contagio.

La seduta asiatica ha avuto un tono tutto sommato discreto, se si esclude Tokyo, frenata dalla debolezza del $, ed eventualmente dall’inabissarsi degli indici di gradimento di Abe, che proprio non riesce a scrollarsi di dosso gli scandali per i vari finanziamenti ad attività di conoscenti. Il PMI flash manifatturiero di luglio ha subito un lievissimo assestamento (52.2 da 52.4).

Aria diversa, si diceva, nel resto dell’area, con gli indici cinesi in generale recupero, ad eccezione di quello relativo alle small caps, che continuano a soffrire. La PBOC ha continuato a iniettare robuste quantità di liquidità nel sistema (220 bln yuan oggi). Tra gli altri, la sola Sydney trascinata in negativo dalle banche locali.

L’IMF ha pubblicato le nuove stime di crescita, confermate al 3.5% per il 2017 e 3.6% per il 2018, ma con una diversa composizione: riduzione delle stime in US e UK (la prima al 2.1% per entrambi gli anni) e aumento di quelle Eurozone, Cina e Giappone. Sarà, ma se non si stabilizzano i cambi, mi permetto di dubitare di alcuni upgrade.

L’apertura europea è avvenuta con un tono nervoso. Intanto, l’€ ha fatto un nuovo massimo contro $ a 1.1684 durante la seduta asiatica. Per avere un idea di quanto l’azionario europeo gradisce questo rally, basta notare che il Dax, indice del mercato azionario relativo all’economia Eurozone più in forma, segna i minimi da 3 mesi.

In secondo luogo, il settore auto ha reagito malissimo alle indiscrezioni dello Spiegel secondo cui i 3 principali costruttori tedeschi avrebbero collaborato (in pratica cospirato) fin dai primi anni 90 su alcuni fronti, incluso quello dell’aggiramento delle norme sulle emissioni. Difficile capire quanto ci sia di vero in questa storia, che potrebbe portare ad altre multe e costi di adeguamento, ma è un fatto che il mercato non è stato tenero con le “big three”, che solo nel finale sono riuscite a scendere con le perdite sotto il 3%.

Infine, abbiamo avuto i PMI flash Eurozone di luglio. Il dato Composite ha lasciato sul terreno 0.5 a 55.8 vs attese per 56.2. L’assestamento si è fatto notare sia in Francia (-0.9 a 55.7) che in Germania (-1.3 a 55.1) mentre nel resto d’Eurozone l’attività sembra aver accelerato (a questo stadio non abbiamo i dettagli) ma non a sufficienza da bilanciare le 2 principali economie. Dal punto di vista settoriale la lieve perdita di momentum sembra da attribuire al manifatturiero. In generale la survey indica che l’attività resta su livelli storicamente elevati, pur cedendo qualcosa per il secondo mese a fila. A giugno, le letture definitive avevano portato in dote revisioni al rialzo che avevano dimezzato l’entità della discesa. Vedremo tra 2 settimane i dati definitivi di luglio.

L’azionario europeo ha “sentito” queste news, accumulando perdite nelle prime ore di contrattazione. Successivamente ha forse tratto conforto dalla percezione che l’€ avrebbe arrestato la serie di nuovi massimi, e si è timidamente riportato in positivo, trainato dal settore bancario e dal listino milanese.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) pomeriggio, buone notizie dai PMI US, col dato composite ai massimi da gennaio (54.2 da prec 53.9 rivisto al rialzo da 53). L’accelerazione è dovuta essenzialmente al manifatturiero, mentre i servizi hanno mostrato una crescita stabile sui livelli di giugno. Mi chiedo se il manifatturiero non stia già beneficiando della prima parte di indebolimento del $.

I dati non sono fin qui riusciti a dare direzionalità all’azionario, con quello europeo che ha chiuso con variazioni modeste in generale, e Wall Street che sonnecchia poco sotto la parità (tranne il Nasdaq, ovviamente). Sul fronte tassi, in bonds core hanno restituito i guadagni chiudendo stabili, mentre i periferici hanno tenuto meglio, pur consolidando nel pomeriggio.

Marginale recupero per il $, che ha reagito poco ai dati, con un occhio alle audizioni di Jared Kushner oggi e del figlio di Trump e di Paul Manafort mercoledi al Senate Intelligence committee. Nel frattempo sembra sia atteso un nuovo voto su Obamacare repeal in settimana. Il quadro politico non potrebbe essere più confuso in US, e questo è tra i principali ostacoli ad un recupero del biglietto verde.

Detto questo, il Commitment of traders report US uscito venerdi ha riportato un ulteriore aumento del posizionamento speculativo sull’€ e un ulteriore calo di quello sul $.

Siccome le posizioni sono aggiornate a martedi scorso, si può immaginare, alla luce della price action e dei volumi visti giovedi e venerdi, che nel frattempo la situazione sia diventata ancora più estrema.

Nel frattempo gli ultimi dati sono stati migliori oltreoeceano. E, mercoledi abbiamo il FOMC, un meeting dal quale il mercato non si attende news particolari. Il recente miglioramento del quadro macro dovrebbe permettere a Yellen e C di evitare toni troppo cauti, anche se l’inflazione ha deluso. E non è detto che il Committee non decida di dare indicazioni sullinizio della balance sheet reduction, anche se non è probabile. In altre parole, un catalyst positivo per il $ potrebbe anche emergere i prossimi giorni, e andrebbe a impattare su un positioning bello carico.

FOMC a parte, in settimana abbiamo trimestrali importanti tra cui Google, Amazon, Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) , GM (NYSE: GM - notizie) , Caterpillar (Londra: 0Q18.L - notizie) , Ford, Exxon, CS, BNP Paribas (Londra: 0HB5.L - notizie) e UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) .

Autore: Giuseppe Sersale Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online