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Insight - Nuova generazione di banche online scommette su minoranze

I co-fondatori di Cheese Financial Zhen Wang, Ken Lian, e Qingyi Li

NEW YORK (Reuters) - Dopo una visita medica, tre udienze in tribunale, cinque appuntamenti in banca e la pubblicazione su un quotidiano del suo nome e indirizzo, Billie Simmons è riuscita finalmente ad avere una carta di debito su cui è riportato il nome scelto da lei.

Per una donna transgender, questo significa non correre il rischio di fare outing ogni volta che utilizza una carta per piccole spese di routine.

Il processo legale per cambiare nome e genere sui documenti di identità ha richiesto varie settimane. Eppure anche dopo quattro anni, Simmons riceve ancora l'estratto conto mensile in una mail indirizzata al suo vecchio nome.

Non è riuscita a cambiare il suo username per l'online banking e le valutazioni sul credito sono incomplete, riflettendo solo le transazioni effettuate dopo che ha cambiato legalmente nome.

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Nella speranza di trovare una risposta ad alcuni di questi problemi, Simmons ha cofondato Daylight, un fornitore di servizi bancari online focalizzato sulla comunità Lgbtq, che dovrebbe essere lanciato quest'estate.

Tra le sue particolarità, quella di consentire agli utenti di registrarsi online con il nome di elezione, a prescindere da quello che appare sui documenti di identità, e di ricevere assistenza finanziaria mirata ad obiettivi comuni a molti membri della comunità Lgbtq, come ad esempio risparmiare per una gravidanza surrogata o un'adozione.

Daylight stima che circa 30 milioni di cittadini statunitensi si identifichino come Lgbtq. La nuova azienda è una delle numerose nuove banche digitali che negli Stati Uniti si rivolgono a comunità all'interno delle quali molte persone sentono che le proprie esigenze non sono state soddisfatte dagli istituti di credito tradizionali.

Tra queste startup figurano First Boulevard e Greenwood, che forniscono servizi mirati alla comunità afroamericana, Cheese Financial che si rivolge ai cittadini statunitensi di origine asiatica, e Majority che offre servizi a gruppi di immigrati.

Le startup bancarie digitali che si rivolgono a specifiche comunità hanno raccolto complessivamente 318 milioni di dollari dagli investitori nel 2020, secondo il data provider Cb Insights.

Queste aziende hanno anche raccolto 86 milioni di dollari con otto operazioni nel 2021, inclusa un'iniezione di capitale da 40 milioni di dollari per Greenwood da istituzioni finanziarie Usa come Trust Financial, JPMorgan Chase e Bank of America.

Queste startup scommettono che il loro branding e i loro servizi disegnati su misura per i gruppi di riferimento saranno più attraenti rispetto al maggior numero di servizi offerti dalle grandi banche. Eppure potrebbero aver bisogno di espandere velocemente la loro base di clienti per competere con banche più grandi che sfruttano le loro dimensioni e fonti di capitale più economiche, secondo alcuni esperti del settore.

UN ENORME DIVARIO DI RICCHEZZA

La First Boulevard di Kansas City, fondata sulla scia dell'omicidio di George Floyd lo scorso anno, spiega di voler aiutare i propri clienti a costruirsi un patrimonio e rinvestire nella comunità afroamericana.

La disuguaglianza negli stati Uniti è particolarmente forte: la ricchezza media delle famiglie afroamericane è 24.100 dollari, meno del 15% di quella delle famiglie bianche, che si attesta a 142.500 dollari, secondo i dati della Federal Reserve.

Appena il 6% degli imprenditori afroamericani intervistati nel 2020 dalla Association for Enterprise Opportunity ha indicato le banche come fonte di credito primaria, rispetto al 23% del totale delle imprese.

Tra i servizi offerti, First Boulevard sta preparando un marketplace che rimborsa i clienti che effettuano acquisti presso attività di proprietà di afroamericani.

Prentiss Earl, insegnante e imprenditore di Kansas City, ha detto di non essersi mai sentito a proprio agio chiedendo consigli finanziari alla sua vecchia banca, ma che lo sarebbe in una banca come First Boulevard.

First Boulevard sarà lanciata il 19 giugno, la festività che commemora l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti, e ha affermato di avere una lista di attesa di 200.000 clienti.

La startup ha recentemente raccolto 5 milioni di dollari in finanziamenti iniziali da diverse istituzioni finanziarie, come il colosso bancario britannico Barclays e la società di investimenti Anthemis Group.

Viste le sfide che aspettano i nuovi arrivati nel competitivo mercato del banking digitale, il successo potrebbe dipendere da quanto in fretta queste nuove banche riusciranno ad espandere la propria clientela costruendo un brand che sia percepito come autentico dalle comunità di riferimento, secondo gli analisti.

Majority fornisce servizi bancari agli immigrati negli Stati Uniti, un gruppo eterogeneo che comprende nazionalità, culture e lingue diverse, e dice di avere raccolto 5.000 clienti nei primi 3 mesi dal lancio.

La società aveva cominciato offrendo servizi finanziari alla comunità nigeriana di Houston, espandendosi poi alla comunità cubana di Miami. Il prossimo obiettivo sono le comunità ghanese, kenyota ed etiope di Washington. La banca assume impiegati provenienti dalle stesse comunità che possano fare da consiglieri locali.

Il Ceo Magnus Larsson ha spiegato che molti immigrati vanno nei negozi fisici gestiti dalle loro comunità per accedere ai servizi finanziari di base.

ACCESSO FINANZIARIO

Per alcune persone, le banche specializzate potrebbero avere un'importanza cruciale, secondo Ken Lian, al quale mancava un profilo di credito e ha faticato per aprire un conto corrente dopo essere arrivato negli Stati Uniti dalla Cina nel 2008. Ha finito per pagare oltre 1.000 dollari in commissioni varie come prelievi bancomat e scoperti.

Adesso il suo credit score Fico è di 800, considerato sopra la media, ma sostiene che ancora oggi può succedergli di vedersi rifiutare dalle grandi banche a causa del suo status di immigrato "recente" nel paese.

Quest'anno Lian ha fondato Cheese Financial, una banca digitale rivolta ai 21 milioni di statunitensi di origine asiatica.

Pensata per essere accessibile a clienti privi di un profilo creditizio, la banca sta anche lavorando per ricevere nuovi clienti senza richiedere un numero di previdenza sociale.

Cheese Financial offre inoltre il 10% di cashback in oltre 10.000 negozi e attività di proprietà di cittadini di origine asiatica e si è impegnata a donare 10 dollari per ogni nuovo cliente ad un'organizzazione no-profit che aiuta la comunità.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)