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INTERVISTA - Enel Green Power vuole crescere in Africa e Asia

di Stephen Jewkes

MILANO (Reuters) - Enel Green Power vuole crescere in Africa per poi lanciarsi sul mercato asiatico approfittando della crescente domanda di energia che arriva dalle economie emergenti.

Lo ha detto in una intervista a Reuters l'Ad della principale società di energie rinnovabili in Italia, Francesco Venturini.

"L'Asia è il nostro prossimo passo", ha detto il manager.

Negli ultimi anni Egp, controllata di Enel, ha investito fortemente in America Latina spostando il focus dai saturi mercati europei per concentrarsi su quelli emergenti che offrono regole chiare e risorse naturali in abbondanza.

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Se nel 2014 circa l'80% degli investimenti è stato convogliato in Nord e Sud America, nei prossimi anni la percentuale potrebbe essere ribaltata a favore di nuove aree i cui governi vogliono liberarsi della dipendenza dai carburanti fossili puntando su soluzioni 'verdi' più economiche.

Tuttavia alcuni analisti temono che il calo dei prezzi delle commodity e l'aumento della competizione possano portare margini di capacità inferiori alle attese.

"Circa un anno fa abbiamo spostato il nostro team che si occupa di sviluppare nuovi business dall'Africa all'Asia che oggi è più ricca e sviluppata ma ha una più ampia base di consumatori", ha spiegato Venturini.

Secondo Egp entro il 2013 saranno 1,5 i miliardi di persone che in Africa, America Latina e Asia avranno accesso all'elettricità.

All'inizio del mese la società ha siglato un accordo con la giapponese Marubeni Corporation per valutare le opportunità nel settore delle rinnovabili in Asia e nel Pacifico.

Egp guarda anche a India, Thailandia, Malesia, Indonesia e Filippine, ha aggiunto l'Ad. La Cina, invece, non è nel radar del gruppo: "Non è un mercato facile nel quale entrare ed è dominato da operatori interni che ricevono importanti finanziamenti. Non è nella nostra strategia".

SCUOLE IN AFRICA

Egp, uno dei principali produttori mondiali di energie rinnovabili con 9.600 megawatt di capacità installata, ha appena 10MW in Africa ma 500MW in costruzione, e 4.500MW nel pipeline.

La società è presente in Sudafrica, Egitto, Kenya, Marocco e Namibia. "Siamo interessanti ad altri Paesi e stiamo cercando di individuare il miglior modello di business", ha detto Venturini.

Gli impianti di energia pulita non possono fornire lo stesso ammontare di energia delle grandi stazioni termoelettriche ma sono più convenienti da costruire e possono essere distribuite in maniera più ampia nei paesi dove le reti elettriche ad alto voltaggio sono spesso non adeguatamente sviluppate.

"Potremmo fare ciò che i cellulari hanno fatto nelle telecomunicazioni usando piccoli impianti e batterie", spiega Venturini.

In Sudafrica, Egp ha aperto una scuola di energia verde, l'Egp Academy per formare personale locale a installare pannelli solari. L'obiettivo è quello di creare una forza lavoro specializzata per rimpiazzare gli stranieri ed essere in grado, contemporaneamente, di tagliare i costi e formare una classe dirigente che possa aiutare Egp a creare per la prima volta nel Paese un mercato al dettaglio.

"Può diventare una importante forma di business da ripetere anche in altri Paesi", si augura Venturini.