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Intesa Sanpaolo: raggiunto un supporto chiave

Ancora in difficoltà Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che continua a perdere terreno. La violazione del supporto a 2,34 euro ha agevolato ulteriori affondi ed ora i corsi stazionano in area 2,20 euro. A livello grafico si tratta di un segnale importante dato che in caso di stabilizzazione dei prezzi al di sotto di questo livello, ci sarà spazio per nuovi approfondimenti in direzione di 2,10 euro e successivamente, con quest’ultima violazione in chiusura di seduta, fino a 1,93 euro. Per assistere a un concreto miglioramento della situazione grafica, il titolo bancario dovrebbe riuscire ad assestarsi al di sopra di 2,65 euro. Ieri JP Morgan ha abbassato il target price a 2,60 euro.

Evoluzione prevedibile: nel 2016 è attesa la prosecuzione della fase di crescita economica, con possibili segnali di stabilizzazione in Cina dopo il rallentamento dei precedenti trimestri. Nei paesi avanzati, l’ulteriore calo dei prezzi delle materie prime favorirà la crescita dei consumi rispetto a quella delle esportazioni. I mercati scontano un rialzo minimo dei tassi ufficiali negli Stati Uniti, e la pressione sui tassi a medio e lungo termine in dollari rimarrà modesta. Nell’Eurozona, la BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) ha prospettato l’adozione di nuove misure di politica monetaria che potrebbero essere annunciate a breve scadenza. Tale possibilità manterrà compressa la curva dei tassi nella zona euro. La crescita economica europea dovrebbe proseguire a ritmo pressoché immutato, sostenuta più dall’espansione dei servizi che dalla produzione manifatturiera. In Italia, si prevede il consolidamento dei segnali di ripresa che hanno caratterizzato il 2015. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) 2016 la crescita media del PIL nelle economie emergenti è prevista dal FMI (aggiornamento di Gennaio 2016 del World Economic Outlook) in contenuto recupero sul 2015 (+4,3% rispetto al 4%) ma ad un passo più modesto rispetto a quanto precedentemente atteso (4,5% la previsione sul 2016 dello scorso ottobre).

La previsione sconta una dinamica del PIL meno sfavorevole nel corso dell’anno nei paesi CSI e in America Latina (seppure nel complesso ancora in recessione) che dovrebbe consentire di controbilanciare l’effetto al ribasso dovuto al rallentamento dell’Asia (in particolare della Cina) e, in diversi paesi esportatori di materie prime del Medio Oriente e dell’Africa. La persistente debolezza del mercato delle materie prime e l’accentuarsi degli squilibri interni ed esterni in alcuni paesi segnalano tuttavia concreti rischi di revisione (in misura più accentuata al ribasso) delle aspettative di crescita durante l’anno. Nei paesi con controllate ISP del Centro e Sud Est Europa, la cui dinamica del ciclo rimane legata principalmente agli andamenti in Area Euro, nel 2016 la crescita del PIL è prevista in lieve decelerazione in area CEE ma in accelerazione in area SEE, spinta, in quest’ultimo caso, dall’ulteriore recupero della Serbia e dalla Romania. In accelerazione è attesa la crescita anche in Egitto, grazie al piano di investimenti annunciato dal Governo.

Per quanto riguarda il sistema bancario italiano, il 2016 vede prospettive di ulteriore graduale miglioramento dell’attività creditizia, grazie alle condizioni monetarie molto favorevoli, all’allentamento attuato dal lato dell’offerta e all’aumento della domanda sia da parte delle imprese, sia delle famiglie, in un contesto di consolidamento della ripresa economica. Pertanto, i prestiti alle imprese potranno finalmente mostrare un chiaro ritorno alla crescita, seppur contenuta. Per le famiglie, che confermano lo loro solidità finanziaria, lo scenario dei prestiti resta positivo: la crescita degli stock, già riavviata nel 2015, continuerà nel 2016 a ritmi moderati, favorita dai tassi ai minimi storici e dalla graduale ripresa del mercato immobiliare. Quanto alla raccolta, proseguirà la crescita dei depositi, mentre la dinamica complessiva continuerà a risentire del processo di riallocazione dei portafogli delle famiglie verso il risparmio gestito. D’altro canto, le esigenze di raccolta da parte delle banche dovrebbero restare limitate, considerata l’evoluzione dei prestiti e l’ampia liquidità disponibile. Questi fattori continueranno a favorire il contenimento del costo della provvista da clientela. In un contesto di tassi di mercato molto bassi, quando non negativi, e di condizioni di accesso al credito migliorate si prevedono tassi sui prestiti ancora ai minimi.

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Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2016 è attesa una crescita dei proventi operativi netti, favorita dalle commissioni nette e dai crediti verso la clientela, del risultato della gestione operativa, con un continuo cost management, e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio, nel quadro di una redditività sostenibile. E’ confermato l’impegno alla distribuzione di tre miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2016, indicato nel Piano di Impresa 2014-2017.

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online