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Intesa Sanpaolo, cedola 2015 più ricca, conferma target 2016 dividendi a 3 miliardi

Il logo di Intesa Sanpaolo al centro di Milano. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo batte le promesse di dividendo del piano d'impresa distribuendo sul 2015 2,4 miliardi di euro cash (il target era a 2 miliardi) e conferma per il 2016 l'obiettivo di distribuzione di 3 miliardi.

Il 2015 ha visto un utile netto in forte crescita a 2,74 miliardi da 1,25 miliardi e il dato sugli accantonamenti a fronte di rischi creditizi più basso dal 2010.

Nel solo quarto trimestre l'utile netto è stato di 13 milioni, scontando il contributo straordinario al fondo di risoluzione pari a circa 380 milioni ante imposte. Le stime di sei analisti raccolte da Reuters convergevano su un utile netto di 80 milioni.

Il titolo ha accelerato subito dopo i conti arrivando a guadagnare il 4%, mentre alle 14,15 in concomitanza con un'inversione in negativo di Piazza Affari tiene un rialzo dello 0,89% a 2,502 euro in linea rispetto al settore europeo. Il mercato premia la notizia del dividendo superiore alle promesse del piano che secondo un analista "è una sorpresa positiva".

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Il dividendo per azione è di 14 cent per le ordinarie (raddoppiato rispetto ai 7 cent del 2014) e di 15,1 cent per le risparmio (da 8,1 del 2014).

I coefficienti patrimoniali vedono un Cet1 al 13,1% a regime e al 13% transitorio, leggermente sotto il 13,4% registrato a fine settembre.

I proventi operativi netti sono cresciuti dell'1,9% a 17,15 miliardi nel 2015 con un calo del 12,1% a 3,7 miliardi nel solo quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Sono cresciute le commissioni (+10,8% a 7,5 miliardi) e il trading (+40,5% a poco più di 1 miliardo), mentre gli interessi netti sono scesi del 6,5% a 7,8 miliardi.

Nel corso dell'anno gli accantonamenti a fronte del rischio su crediti sono scesi del 27,6% a 3,3 miliardi, dato più basso dal 2010. La copertura è al 47,6% (139% considerando le garanzie reali). La copertura delle sofferenze è al 61,8%. Lo stock di crediti deteriorati è sceso del 3% rispetto a fine settembre e dell'1% rispetto a fine 2014, mentre i flussi di crediti deteriorati provenienti da posizioni in bonis sono al livello più basso dal 2007.

Per il 2016 Intesa vede una crescita dei proventi operativi netti, grazie alle commissioni nette e ai crediti verso la clientela, e del risultato della gestione operativa.

(Gianluca Semeraro)