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Intesa SP punta a leadership Europa con nuovo piano, accelera su calo Npl

di Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo punta a conquistare la leadership in Europa con il nuovo piano d'impresa 2017-2021 ma senza ricorrere a fusioni con altre banche europee, operazioni ritenute non fattibili perché non in grado di creare valore.

"Vogliamo essere la banca leader in Europa. Già lo siamo sotto tanti profili ma crediamo che ora sia il momento di giocarci questa partita di leadership. Lo facciamo lavorando sui punti di forza del nostro paese. L'Italia è il posto in cui essere, secondo noi", ha detto il Ceo Carlo Messina nella conferenza stampa del piano.

Il piano punta da un lato a risolvere definitivamente il problema degli Npl che a fine periodo saranno dimezzati rispetto al valore attuale, dall'altro spinge la crescita in settori come wealth management e assicurazioni.

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Previste inoltre una generosa politica di dividendi e al contempo la conferma del ruolo di banca dell'economia reale con un contributo di oltre 300 miliardi per il quadriennio 2018-21.

"Possiamo senza dubbio superare i target perché le assunzioni sono molto conservative. Finché l'Italia avrà una dinamica del pil positiva non vedo grosse minacce. L'unica sarebbe una recessione nel nostro paese ma non è uno scenario prevedibile", ha detto Messina.

Il mercato apprezza: in una seduta dominata dalla lettera con gli indici che hanno ceduto in chiusura circa il 2%, Intesa ha viaggiato in netta controtendenza terminando in rialzo di 0,66% a 3,104 euro. Le risparmio, di cui è stata annunciata la conversione in ordinarie, si sono allineate e hanno terminato in rialzo di 7,34% a 3,202 euro.

Con oltre 52 miliardi di euro di capitalizzazione, Intesa consolida il recente sorpasso su Eni come prima società italiana per valore di Borsa.

Apprezzata la politica generosa dei dividendi, dice un trader che invece ritiene un po' sfidanti gli obiettivi sul lato costi.

Al 2021 è atteso un utile netto di 6 miliardi di euro con una crescita media annua del 12,1% e un Cet1 al 13,1% a regime, includendo gli impatti regolamentari, anche quelli di Basilea 4.

Centrato l'obiettivo del vecchio piano di distribuzione di 10 miliardi di dividendi cash (3,4 miliardi sul 2017), la banca ora fissa target in termini di payout: verrà distribuito l'85% dell'utile sul 2018, l'80% sul 2019, il 75% sul 2020 e il 70% sul 2021.

CREDITI DETERIORATI DIMEZZATI A 26,4 MLD, NPE RATIO AL 6%

Uno dei perni del piano riguarda i crediti deteriorati: al 2021 lo stock è visto dimezzato a 26,4 miliardi dai 52,1 miliardi di fine 2017 con un Npe/ratio che scende al 6% dall'11,9%, quindi di fatto vicino al target che, secondo fonti, avrebbe fissato la Bce in un medio/lungo termine per le banche italiane.

"Sugli Npl facciamo i nostri compiti a casa", ha spiegato Messina riferendosi all'attenzione "esagerata" dei regolatori sul tema. "Mi aspetto che l'anno prossimo si affrontino i problemi di altri sistemi bancari", ha aggiunto, facendo riferimento agli strumenti finanziari complessi spesso illiquidi detenuti soprattutto da banche francesi e tedesche.

Nessun aggiornamento sulle trattative in corso con Intrum Justitia per la piattaforma di servicing che fa capo a Capital Light Bank. Nel piano la banca dichiara l'intenzione di conferire la piattaforma a una newco, che comprenderà l'attività di recupero e la Reoco (Real Estate Owned Company), che gestisce la valorizzazione degli immobili che provengono dalle garanzie. "Possibile" una partnership con un operatore industriale.

PARTNERSHIP IN ASSET MANAGEMENT E WEALTH MANAGEMENT IN CINA

Intesa punta a rafforzare la fabbrica prodotto del risparmio gestito portando le masse gestite di Eurizon a circa 400 miliardi nel 2021 (dai 314 attuali). In questo settore valuta "una partnership con un operatore globale come possibile acceleratore della strategia". "Sarebbe meglio farla già nel 2018", ha detto Messina a questo proposito aggiungendo che si stanno valutando "grandi gruppi internazionali" ma non c'è ancora una scelta.

Obiettivo ambizioso nel settore Danni per i rami non Auto, settore nel quale punta a diventare una delle prime quattro compagnie assicurative in Italia con premi lordi a circa 2,5 miliardi dagli attuali 400 mila.

Nel private banking, infine, l'obiettivo è entrare nella top 5 europea per masse gestite con un flusso di raccolta netta getsita di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking pari a 55 miliardi nel 2018-2021.

Intesa valuta anche una possibile partnership in Cina nel wealth management con un primario operatore industriale locale.

Non è invece in agenda e non lo è mai stata un'Ipo di Fideuram, ha detto Messina.

CHIUDERA' 1.100 FILIALI, COSTI IN CALO

Il piano prevede la riduzione della rete di filiali di altre 1.100 unità. Per il personale, inoltre, all'accordo già annunciato con i sindacati per l'uscita volontaria di 9.000 dipendenti entro il 30 giugno 2020 a fronte di almeno 1.650 assunzioni, si aggiunge un piano di riconversione di almeno 5.000 persone "verso ruoli ad elevato valore aggiunto".

Nell'arco temporale del piano sono previsti risparmi di costi per 1,5 miliardi con una dinamica media annua negativa dei costi operativi dello 0,9% e obiettivo finale a 9,5 miliardi. Il cost/income è atteso al 45,4% dal 55,1% di fine 2017.

Il piano contempla poi "una solida generazione di ricavi": è attesa una crescita media annua per gli interessi netti del 2,8% a 8,3 miliardi e per le commissioni del 5,5% a 10 miliardi, con proventi operativi netti visti a 20,8 miliardi (cagr del 4%).

((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 6612 9503, Reuters messaging:gianluca.semeraro.thomsonreuters.com@reuters.net)) Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon la parola "Pagina Italia" o "Panorama Italia" Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia