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Intesa o Unicredit? Per Berenberg meglio la seconda. Ecco perchè

Le borse europee hanno iniziato la mattinata in negativo con la sola eccezione di Piazza Affari. Eccezione momentanea visto che poco prima delle 13.00 il saldo parziale dell'indice italiano era di -0,09% a 20.919 punti. Un trend che l'accomuna al resto delle Piazze europee con Londra che veniva fotografata allo stesso orario a -0,67%, il Dax a -087% e il Cac40 addirittura a -1,07%.

I protagonisti della mattinata

Guardando il panorama italiano resta ancora alta l'attenzione verso le banche con la questione dell'acquisizione da parte di Intesa, delle due banche venete, V eneto Banca e BpVi. Secondo quanto pubblicato da Berenberg le opportunità di crescita organica sarebbero in realtà limitate nonostante l'operazione porterà a un aumento degli utili. Stando al report, infatti, l'operazione in sè sarebbe nata da motivazioni opportunistiche che avrebbero spinto l'istituto Ca (Francoforte: A0JC59 - notizie) ' de Sass ad acquisire specifici asset come mezzo per aumentare gli utili. Ad ogni modo la strategia adottata sarebbe allo stesso tempo anche preventiva per l'intero sistema di credito che, con la messa in sicurezza e soprattutto con l'intervento statale, sarebbe messo al riparo da tensioni e ripercussioni di sorta. A proposito del governo italiano, il contributo per Intesa sarà di 4,785 miliardi di euro divisi tra 3,5 miliardi per stabilizzare il coefficiente patrimoniale di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , il Cet1, al 12,5% e 1,285 miliardi di euro per coprire varie spese e oneri tra cui il taglio di 600 filiali e l'uscita di 3.900 dipendenti. Una serie di punti che la banca ha subito posto come irrinunciabili per evitare che la sua politica dei dividendi venisse messa in pericolo (Intesa stesa ha confermato nel bilancio 2017 la distribuzione di 3,4 miliardi di euro come dividendi) da un'operazione che in molti giudicavano rischiosa e dalla quale si erano immediatamente defilati. Prima fra tutti, Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , che a suo tempo chiede un intervento di sistema, temendo che l'entrata in scena di un solo protagonista non fosse sufficiente per stabilizzare una situazione che più volte aveva richiesto, in passato, dei puntelli.

Intesa-Unicredit: chi vince la sfida?

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Ma nella view di Beremberg la sfida tra i due colossi del credito, Unicredit e Intesa, vedrà la prima favorita rispetto alal seconda dal momento che Intesa (sell t.p 1,80 euro in aumento rispetto al precedente 1,60 euro) potrebbe essere sopravvalutata del 35% anche a causa del fatto che l'azione è scambiata a 11,8 volte l'utile stimato per il 2018 e tale previsione potrebbe essere troppo ottimista. Per quanto riguarda la sua visione, invece, si parla per Intesa di ricavi totali a 17,250 miliardi di euro , utile netto a 7,707 miliardi e dividendo di 0,2 euro per azione . Altra conditio sine qua non posta sempre da Intesa era la conversione in legge del decreto con cui veniva ufficializzata l'intera operazione, un passaggio che dovrà essere necessariamente indolore e senza alcuna modifica del testo, pena l'annullamento del deal e, di fatto, il salvataggio di Veneto Banca e BpVi. Anche per questo secondo passaggio da Berenberg confermano la fiducia, sebbene alla Camera siano stati presentati oltre 700 emendamenti al testo. Ma in tutto questo, proprio Berenberg sottolinea che le opportunità di crescita organica per Intesa Sanpaolo sono inferiori rispetto a quanto il mercato si aspetta. Soprattutto nel futuro ovvero quando Intesa Sanpaolo presenterà la strategia con i risultati dell'esercizio di quest'anno . In questo frangente, però, la situazione potrebbe cambiare. Prima di tutto per la politica dei dividendi che non sarà più basata sulla cessione di asset ma sul payout.

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