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Intrum, unica offerta al momento per Cerved Credit Management -fonti

MILANO (Reuters) - La società di servicing su portafogli di Npe Intrum è al momento l'unico pretendente ad avere presentato un'offerta per la piattaforma Credit Management attiva nel settore dei crediti non performing del gruppo Cerved.

Lo rifericono due fonti vicine alla situazione aggiungendo che l'altro potenziale offerente, Credito Fondiario, rimane alla finestra e potrebbe rientrare nei giochi in un secondo momento a seconda dell'esito delle trattative con il gruppo svedese.

Cerved ha iniziato a valutare le opzioni strategiche per le propria divisione sugli Npl dopo la rescissione anticipata dell'accordo di servicing decennale con Mps e l'uscita dalla gara per la piattaforma di gestione delle sofferenze del gruppo ellenico Eurobank insieme a Elliot e Bain.

A inzio settembre ha incaricato Mediobanca per esaminare le opportunità sulla controllata.

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Secondo altre due fonti Cerved Credit Management potrebbe valere attorno ai 400 milioni di euro, una cifra inferiore ai calcoli di alcuni analisti i cui range di valutazione arrivano fino a 490 milioni di euro.

Intrum, che ha sempre detto di voler crescere ulteriormente in Italia dopo l'alleanza con Intesa Sanpaolo, ha avanzato un'offerta cash tramite la controllata italiana, spiega una fonte, mentre Credito Fondiario, che valutava una proposta carta contro carta dopo il naufragio delle trattative con Ifis, ha per il momento deciso di attendere, dicono due fonti.

Cerved dovrebbe riunire domani un Cda per iniziare a discutere dell'offerta di Intrum, secondo una fonte.

La vendita della divisione di credit management arriva in un momento in cui il mercato italiano degli Npl si avvia a stabilizzazione dopo anni di forte crescita.

Il rallentamento delle cessioni da parte delle banche dopo aver scaricato 180 miliardi di deteriorati dai bilanci dal 2016 e il rincaro dei prezzi degli asset rendono il mercato italiano meno appetibile agli occhi dei fondi che hanno puntato invece con forza sulla Penisola nella fase di boom.

Il consolidamento si pone quindi per gli operatori di settore come una strada che consente di ridurre i costi fissi e sostenere i profitti in un momento in cui i margini si vanno assottigliando.

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(Redazione Milano)