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Investire in materie prime agricole, come fare, rischi e opportunità

“La popolazione mondiale continua a crescere: nel 2050 saremo oltre 9 miliardi. La domanda di cibo raddoppierà. Il controllo delle materie prime diventerà sempre più strategico nell’economia globalizzata. Le filiere nazionali assumono importanza e vanno valorizzate”, apriamo con queste considerazioni tratte dal ‘Rapporto origini e garanzie materie prime agricole’, realizzato da Coop Italia, questa guida introduttiva dedicata all’investire in materie prime agricole.

Come è facile intuire fare trading sulle materie prime agricole non è quindi solo un cercare un profitto puro, ma è anche un contributo alla crescita di un settore che necessità di evolvere per affrontare le sfide presenti e del futuro che lo attendono.

Chi investe in materie prime agricole, infatti, più di altri investitori deve trasformarsi in un “agricoltore dei mercati finanziari”. Questo perché l’agricoltura è inscindibilmente legata ai territori, e all’emergenza climatica. Certo forse in futuro mais e grano potrebbero provenire da una serra completamente illuminata da lampade a LED e risolverci ogni problema, ma è uno scenario questo che qui non possiamo e non vogliamo approfondire.

Quali sono le materie prime agricole su cui investire?

Investire in materie prime agricole riserva delle sorprese, perché sono varie e in alcuni casi curiose quelle che troviamo disponibili nei mercati finanziari sotto forma principalmente di derivati come i future o sotto forma di contract per difference (CFD) o come ETF ed anche opzioni.

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Naturalmente abbiamo anche i titoli azionari delle società del settore agricolo, principalmente grandi multinazionali del settore. Ne parleremo a seguire.

Vediamo ora quali sono le materie prime agricole principali su cui possiamo investire:

  • zucchero;

  • cotone;

  • cacao;

  • caffè;

  • grano;

  • legname;

  • mais;

  • soia;

  • succo d’arancia.

In particolare di come investire nel caffè ne abbiamo parlato in un articolo educational dedicato qui su FxEmpire, per l’importanza che la materia prima riveste nella nostra abitudine quotidiana.

Quali sono i mercati delle materie prime agricole

Note anche con il nome di soft commodities, le materie prime agricole sono scambiate su cinque Borse dedicate sotto forma di future o di option.

L’accesso al mercato delle soft commodities è particolare, perché attraverso l’acquisto dei future di fatto si compra anche il sottostante, quindi è diverso dall’acquisto delle altre materie prime che non prevede l’acquisto diretto della materia ma di un titolo rappresentativo. Questo significa che se non si chiude la posizione entro l’ultimo giorno utile (First Notice Day), bisognerà trovarsi un granaio abbastanza capiente dove stivare le tonnellate di zucchero o di caffè comprate perché esse verranno a quel punto consegnate.

Ma tranquilli, perché di solito se il trader smemorato ha un ampio portafoglio di asset a cui pensare e si scorda di vendere il future, ci pensa il broker a farlo d’ufficio.

Ecco allora le Borse delle soft commodities più importanti:

  • ICE – Intercontinental exchange Inc., è quotato alla Borsa di New York come titolo ed è presente in vari mercati mondiali, esso è il riferimento delle materie prime agricole. Qui vengono contrattati in particolare il coffee C, il cacao, il cotton no. 2, lo sugar no. 11 e la spremuta d’arancia (FCOJ-A).

  • CME – Chicago Mercantile Exchange Group, è la casa del legname di lunghezza casuale ovvero del Random Lenght Lumber. Questo mercato è a bassa volatilità e opera con le opzioni, per la sua caratteristica di essere poco scambiato permette degli interessantissimi guadagni durante i balzi di prezzo. Di contro anche le perdite possono essere altrettanto pesanti.

  • LIFELondon international financial futures and options exchange, meglio conosciuto come LIFE Connect dopo la rivoluzione fintech, è la sede digitale degli scambi del cacao, del caffè robusta e dello zucchero bianco.

  • B3, è la Borsa valori di San Paolo del Brasile ed era meglio nota con il nome di BM&FBovespa. Qui è quotato il caffè qualità arabica tipo 4 e 5, questo future è importante perché il Brasile è il principale produttore mondiale di caffè.

  • TOCOM – Tokyo Commodity Exchange, ha assorbito i future del TGE (Tokyo Grain Exchange) nel 2013. Qui viene scambiato il caffè qualità arabica e robusta e lo zucchero grezzo e raffinato, ma anche i semi di soia, la farina di soia, fagioli azuki, mais. Va considerata la principale Borsa asiatica delle materie prime agricole.

Le imprese del comparto soft commodities

Quali sono le società quotate in Borsa del settore soft commodities? Ebbene alla Borsa di Milano abbiamo la Valsoia (VLS) specializzata in prodotti derivati dalla soia. Nel caffè troviamo impegnata la Coffee Holding (JVA).

Tra le grandi società del settore agricolo troviamo anche la francese Vilmorin & Cie (RIN), quotata alla Borsa di Parigi e alla Borsa di Francoforte troviamo la tedesca KWS Saat SE (KWS).

Gli ETF delle materie prime agricole

Grandemente utilizzati sono i soft commodities ETF, gli ETF delle materie prime agricole. Ne esistono decine listati sulle varie Borse mondiali.

  • DB Agriculture Fund

  • Teucrium Corn Fund

  • Teucrium Sugar

  • MLCX Grains ETN

  • Teucrium Wheat

  • RICI-Agriculture ETN

  • Teucrium Soybean

  • Teucrium Agricultural Fund

Gli indici delle materie prime agricole

Anche gli indici dedicati alle materie prime agricole sono vari.

Materie prime agricole ed emergenza climatica

L’emergenza climatica dovuta al riscaldamento globale sconvolge il settore agricolo, la semina delle colture subisce negli ultimi decenni profonde mutazioni che impongono all’agricoltura cambiamenti senza precedenti. Ciò che una volta era possibile coltivare in una determinata area geografica, oggi non è più possibile farlo.

Siccità, freddo o caldo fuori stagione, grandinate intense, inondazioni a seguito di intense piogge. Sono solo alcuni dei fenomeni di questi anni che in taluni casi hanno messo in ginocchio l’agricoltura a livello globale. Senza dimenticare che anche le malattie delle colture sono un problema e spesso sono dovute a patogeni spostatisi proprio grazie al riscaldamento climatico.

Cosa può fare l’investitore? Molto, a partire dall’indicare ai grandi operatori del settore un’altra via per combattere i motivi di fondo che conducono al cambiamento climatico. Un investitore può indicare una via diversa semplicemente investendo in start up agricole e in società quotate che abbracciano la lotta ai cambiamenti climatici.

Parliamoci chiaro, senza agricoltura non ci sarà più cibo neppure per gli operatori dei mercati finanziari.

Gli altri fattori che incidono sulle soft commodities

Quando si investe in soft commodities bisogna tenere in considerazione tutta una serie di variabili che incidono sulla produzione e sui prezzi, tra cui:

Concludendo

Investire in materie prime agricole è quindi complesso e richiede di assumersi un certo rischio, ma anche di studiare molto approfonditamente molti settori trasversali a questo. Chi già investe in altre materie prime come il petrolio, si troverà più a suo agio nell’ampliare il portafoglio finanziario alle soft commodities.

Il decennio appena iniziato, segnato dalla pandemia e dalla transizione verso un mondo più sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale, apporterà profondi cambiamenti anche nell’agricoltura e le principali materie del settore ne saranno sicuramente impattate, in positivo e in negativo. Una delle grandi evoluzioni favorite dalla digitalizzazione potrebbe essere il corto circuito della filiera, con gli agricoltori d’ogni parte del mondo che attraverso i social network ed un e-commerce si rivolgono direttamente al consumatore. Da alcuni anni piccoli agricoltori già lo fanno, la pandemia ha accelerato il fenomeno.

This article was originally posted on FX Empire

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