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Investire ‘nell’economia delle esperienze’ grazie all’espansione post-pandemia

Se in alcuni settori industriali la ripresa post chiusure ha già esaurito la fase di ripresa e si avvia verso un nuova fase incerta tra crescita più lenta e battute di arresto, troviamo l’experience economy, l’economia delle esperienze, ad offrire all’investitore nuove opportunità di crescita del portafoglio.

Per experience economy si intende semplicemente il ritorno delle persone ai viaggi, al ristorante, alle attività di cura e benessere del corpo, alle attività sportive e all’aria aperta.

Tutto ciò che è esperienza e che la pandemia per un breve periodo ha tolto alle persone, ora diventa un tema di investimento che prende il nome di economia delle esperienze.

E sarà bene tenerne conto, poiché una indagine di Pwc richiamata dal Financialounge, riporta che almeno 1 consumatore su 4 è pronto a spendere di più o molto di più proprio nelle attività dell’experience economy.

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A questo dato bisogna aggiungere quello riguardante il risparmio delle famiglie e delle persone in generale, vi è un risparmio costretto dalle chiusure che nel 2020 è rimasto sui conti correnti e che ora verrà speso gradualmente.

Ristorazione, viaggi, soggiorni fuori casa, terme, crociere, attività sportive invernali ed estive, e altre attività sportive e ricreative, potranno beneficiare di questo denaro non speso.

Proprio il settore dei viaggi è dato in enorme espansione da qui al 2025, con un valore che raddoppierà da 432 a 833 miliardi di dollari stima Statista come riporta il magazine finanziario.

L’economia delle esperienze e il revenge spending

Le persone sono state costrette a non spendere, in alcuni Stati dell’Unione Europea assistiamo a una nuova ondata di questo fenomeno, ma quando finalmente le persone saranno più libere di spendere senza limiti imposti dalle normative, ci si attende una nuova rinascita che non sarà dissimile da quella che segue una guerra mondiale.

In inglese la ripresa dei consumi viene definita revenge spending, una sorta di rivalsa sull’impossibilità di farlo o di farlo come si vorrebbe. Ovviamente saranno i consumatori alto spendenti a dare di più, ma in generale l’intera popolazione è attesa aprirsi maggiormente ai consumi.

L’economia delle esperienze, dove investire

Per chi fosse interessato ad investire in questo tema, quello dell’economia delle esperienze, dovrà un po’ fare da solo e quindi aggiungere al portafoglio titoli azionari che sono correlati.

In alternativa l’investitore può trovare esposizione attraverso i fondi negoziati in borsa (ETF) dedicati al settore viaggi.

Ecco alcuni ambiti nei quali cercare titoli azionari quotati in borsa e su cui esporsi:

  • società navi da crociera;

  • catene della ristorazione;

  • catene alberghiere;

  • benessere e SPA;

  • tour operator e agenzie viaggi;

  • compagnie aeree;

  • intrattenimento all’aperto.

Le altre spinte all’experience economy

Altre spinte dirette o indirette all’economia delle esperienze deriverà dalla digitalizzazione e dall’accesso a reti più veloci e performanti. Collegando anche le aree rurali e i paesini più di periferia (non lo farà solo l’Italia, ma anche gli USA), un numero crescente di persone avranno accesso a una realtà prima poco utilizzata.

Inoltre l’espansione della rete mobile 5G, farà evolvere le esperienze digitali che le persone potranno vivere.

Ancora, il potenziamento delle infrastrutture viarie (piano USA e piano Unione Europea), consentiranno di migliorare e aumentare la mobilità delle persone, a tutto vantaggio dell’experience economy.

This article was originally posted on FX Empire

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