Investite su Monte Paschi, è un vero affare, disse Renzi
Quello che vedete in seguito è il titolo di un articolo de Il Sole 24 Ore del 22 gennaio scorso, nel quale il Premier (NasdaqGS: PINC - notizie) invitava i risparmiatori ad investire in Monte Paschi (l'articolo potete trovarlo QUI ).
Da quella data, ecco a voi l'andamento del titolo in borsa.
I risparmiatori, da 22 gennaio, hanno perso circa il 60%.
Qualsiasi consulente che si fosse avventurato a suggerire di acquistare MPS come ha fatto Renzi, oggi sarebbe già sospeso o radiato dall'albo. Ma questo non vale per Renzi, che è Presidente del Consiglio.
E che dire di Davide Serra, amico di Renzi e gestore dei fondi Algebris, che prima del referendum in Gran Bretagna invitava ad investire sui titoli bancari?
Risultato? Titoli bancari schiantati in borsa (e investitori assai incazzati, direi).
Ritornando a Monte Pachi, vale la pena ricordare quanto scritto ieri da Repubblica, che ha riportato il richiamo della BCE a Mps, invitandola a vendere 10 miliardi di sofferenze.
Vendere più cattivi crediti però non è semplice né indolore. Poiché Mps li valuta in bilancio in media il 39% del loro valore nominale, mentre sul mercato un euro di sofferenze si compra in media a 20 centesimi, ripulire per bene i libri potrebbe generare un ammanco di capitale fino a 3 miliardi, il triplo della capitalizzazione di Borsa (siamo a 1,12 miliardi dopo la perdita del 69% da gennaio). Ma per la "cabina di regia" romana che in queste ore cerca di salvare il salvabile, i soci Mps non sono più il problema, benché anche il Tesoro abbia un 4%.
Nel frattempo, mentre sto scrivendo, la capitalizzazione di Mps è scesa a 964 milioni di euro.
Autore: Paolo Cardenà Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online