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Inwit pronta per fusioni o acquisizioni, Telecom potrebbe scendere sotto 50% capitale

MILANO (Reuters) - Inwit è pronta ad avere un ruolo da protagonista nel consolidamento del settore delle torri di trasmissione in Italia e guarda in particolare alle infrastrutture dedicate alle tlc, senza però escludere altre opportunità.

E' quanto ha spiegato l'amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano, sottolineando che il gruppo, che deterrà almeno il 60% del capitale al termine del processo di quotazione della controllata, in futuro potrebbe ridurre questa percentuale ben al di sotto del 50%.

"Il settore delle torri molto probabilmente andrà verso un processo di concentrazione, che potrà liberare nuove sinergie", ha spiegato Patuano durante la conferenza stampa di presentazione dell'Ipo, sottolineando che la decisione di dare a Inwit "una struttura finanziaria leggera è stata fatta anche perché possa essere protagonista nel futuro".

All'1 aprile 2015, Inwit aveva un indebitamento finanziario netto pari a 132 milioni di euro, a fronte di ricavi pro-forma di 314 milioni di euro nel 2014, con un Ebitda pari a 134,6 milioni.

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L'AD di Telecom Italia ha quindi aggiunto che l'obiettivo naturale di Inwit sono le torri tlc.

"Ad oggi Inwit consta integralmente di torri tlc e siamo convinti che il massimo delle sinergie si possa realizzare nelle torri telecom anche se, qualora si presentassero altre occasioni, le valuteremo", ha spiegato Patuano.

"L'obiettivo principale sono le torri telecom. Qualora ci fossero operazioni di consolidamento e si liberassero torri, potremmo presentare un'offerta", ha ribadito.

Tra gli operatori delle torri in Italia, la spagnola Cellnex, sbarcata da poco alla Borsa di Madrid, detiene una fetta consistente di torri tlc, posizionandosi al secondo posto dietro Inwit (7.698 torri tlc in Italia contro le 11.519 torri di Inwit). Ei Towers possiede solo una quota minoritaria di torri tlc, mentre Rai Way ha solo torri di broadcasting.

A una domanda esplicita su un possibile consolidamento con Rai Way, Patuano ha risposto: "Valuteremo tutte le opportunità".

Sempre parlando del processo di consolidamento, Patuano ha aperto a scendere ulteriormente nel capitale di Inwit, sottolineando di non dover "necessariamente avere un atteggiamento di controllo, ma un collegamento di lungo termine".

Patuano ha quindi precisato che Telecom Italia potrebbe scendere "ben al di sotto del 50%", mantenendo però sempre un ruolo nella governance.

Telecom Italia, con l'Ipo, ha assunto un impegno di lock up di sei mesi.

Il manager ha poi confermato che prima dell'avvio dell'Ipo la società ha avuto contatti con altri operatori italiani ed esteri interessati alla controllata, che ora però si sta impegnando con il mercato con l'Ipo.

L'AD di Telecom Italia intende usare una parte delle risorse rinvenienti dalla quotazione per ridurre il debito e una parte per gli investimenti nella banda ultralarga sia fissa che mobile. Telecom, con la quotazione del 36,33% del capitale (esclusa la greenshoe che potrebbe portare tale quota la 40%), raccoglierà dai 708 agli 850 milioni.

Banca Imi, Deutsche Bank e Mediobanca sono i joint global coordinator dell'opv e sono anche joint bookrunner assieme a Ubs.

(Elisa Anzolin, Stefano Rebaudo)

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