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"Io resto aperto", titolare di cinema sfida il Dpcm e non chiude

Il cartello del Multisala di Taviano
Il cartello del Multisala di Taviano

L'ultimo Dpcm, entrato in vigore lunedì 26 luglio per arginare il pericoloso aumento dei contagi, e le ordinanze delle Regioni hanno generato diffusi malcontenti nella popolazione. Diverse proteste collettive si sono levate negli ultimi giorni, alcune sfociate in violenza come quella di venerdì sera a Napoli o quella di sabato a Roma.

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C'è anche chi, però, ha scelto una forma differente di disobbedienza civile per mostrare tutta la propria contrarietà a queste nuove misure restrittive. Si tratta di Antonio Mosticchio, titolare del “Multiplex Sala Fasano” di Taviano, in Salento, che ha scelto di rimanere aperto nonostante il decreto del governo abbia imposto la chiusura dei cinema.

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Il proprietario ha affisso all'ingresso un cartello con la scritta “Io resto aperto”, l'esatto contrario di quel “Io resto a casa” che durante il lockdown aveva messo d'accordo tutta Italia. Adesso, la situazione è differente, almeno per quanto riguarda il futuro di molte attività. Alcune di queste non hanno riaperto dopo la quarantena tra marzo e maggio, molte invece sono andate avanti a stento e non possono permettersi un'altra chiusura.

Oltretutto le sale cinematografiche, che hanno risposto nel modo più ossequioso alle regole anti-contagio imposte nei mesi precedenti, risultano tra i luoghi più sicuri in Italia. “Appurato che - sostiene Mostiscchio - non esistono evidenze scientifiche di focolai dovuti a cinema e teatri, che da sempre sono stati i luoghi più sicuri in quanto garantiscono il mantenimento della distanza di sicurezza, l'uso delle mascherine, il continuo ricambio di aria e la sanificazione dei posti a sedere, si è deciso di adottare un comportamento di disobbedienza civile”.

Il suo cartello ha fatto il giro del web e Antonio Mosticchio non sembra intenzionato tirare giù la saracinesca del suo cinema, a meno che non lo costringano a farlo: “Mi sono arrivate voci dice il titolare del multisala - secondo le quali la Questura manderà addirittura la Digos per chiudermi. Io sarò aperto, mi dovranno chiudere loro”.

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