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Ferrari NV presenta a Sec filing per Ipo, offerta sino a 10%

Ferrari rossa. REUTERS/Ivan Alvarado

MILANO (Reuters) - Ferrari, o più precisamente la holding di controllo olandese Ferrari NV, ha depositato il filing alla Sec per l'offerta pubblica iniziale di un 10% massimo di azioni ordinarie attualmente detenute da Fiat Chrysler. Si conferma in questo modo la decisione di Fca di spostare la sede legale di Ferrari in Olanda.

La quotazione sul New York Stock Exchange fa parte del più ampio progetto di Fiat Chrysler di separazione da Ferrari, che dovrebbe concludersi nella prima parte del 2016, secondo il filing Sec. Una volta venduto con l'Ipo sino al 10%, Fca dovrebbe infatti distribuire il restante 80% delle azioni in suo possesso (il restante 10% è detenuto da Piero Ferrari) ai propri azionisti. In trasparenza Exor verrebbe a detenere circa il 24% dopo lo spin-off e la quotazione.

Nel prospetto si sottolinea poi che Ferrari potrebbe fare domanda per una quotazione secondaria sull'Mta di Borsa Italiana, che avverrebbe "al momento o dopo lo spin-off".

La quotazione di Ferrari dovrebbe aiutare Fiat Chrysler, che ha uno dei debiti più alti nel settore, a finanziare il piano di inestimenti da 48 milioni di euro, che dovrebbe portare la casa automobilistica a incrementare le vendite del 60% a 7 milioni di auto entro il 2018 e a quintuplicare l'utile netto.

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Nel documento presentato alla Sec si presenta un sistema di incentivi riservato ai vecchi azionisti e a quelli nuovi che intendono impegnarsi almeno a medio termine. Si prevede che gli investitori che acquisteranno azioni durante l'offerta possano aderire a un 'programma fedeltà': se manterranno le azioni per tre anni avranno diritto a due voti per azione, grazie all'emissione di azioni di voto speciali.

"Ci aspettiamo che FCA e Piero Ferrari, il nostro azionista di minoranza, parteciperanno al nostro programma di loyalty voting e, dopo il completamento di questa offerta, avranno due voti per ogni azione ordinaria in loro possesso", spiega il prospetto.

Il numero di azioni ordinarie oggetto dell'offerta e il range di prezzo dell'offerta non sono ancora stati determinati, "fermo restando che si prevede che l'oggetto dell'offerta non ecceda il 10% delle azioni ordinarie", spiega una nota di Fiat Chrysler.

A inizio luglio il Ceo di Fca Sergio Marchionne aveva detto di puntare a una valorizzazione di Ferrari di almeno 10 miliardi di euro. Le valutazioni di analisti e broker oscillano tra i 5 e i 10 miliardi.

L'Ipo di Ferrari, inoltre, aiuterà Fca a rafforzare la propria struttura finanziaria in un momento in cui è alla ricerca di un partner per una fusione, al momento senza successo.

Secondo alcuni analisti il divorzio da Ferrari potrebbe rendere più facile un'operazione di questo tipo. La presenza nel perimetro della casa automobilistica di Maranello rende più complicata l'assegnazione di un valore a Fca. Separare Ferrari da altri brand di Fca, come dalla 500 o dalla Maserati, è un "atto di purificazione" per fare emergere il valore in entrambi, ha spiegato in passato Marchionne.

Nel 2014 i ricavi netti della casa automobilistica di Maranello sono stati pari a 2,76 miliardi di euro con un Ebitda adjusted di 693 milioni e un Ebit di 389 milioni.

Ferrari ha poi archiviato il primo trimestre 2015 con ricavi netti sostanzialmente stabili a 621 milioni di euro, un Ebit in crescita a 96 milioni (da 80 milioni un anno prima) e un utile netto in aumento a 65 milioni (da 54 milioni). Sempre al 31 marzo il debito tolae era pari a 623 milioni, per gran parte verso FCA (461 milioni).

Ferrari lo scorso anno ha contribuito per il 12% dell'utile ioperativo del gruppo Fca lo scorso anno.

Nell'operazione Ubs, BofA Merrill Lynch e Banco Santander agiscono come joint bookrunner dell'offerta. UBS inoltre è anche global coordinator.

(Agnieszka Flak, Elisa Anzolin)

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