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Israele, scoperte in mare duemila monete d’oro

È il più grande tesoro in monete d’oro mai scoperto in Israele: duemila monete d’oro in ottime condizioni, ritrovate da un gruppo di sub nelle profondità del porto antico del Parco Nazionale di Cesarea. Tzvika Feuer, Kobi Tweena, Avivit Fishler, Yoav Lavi e Yoel Miller, quattro sommozzatori iscritti a un dive club locale, si sono immersi e hanno individuato una moneta pensando, in un primo tempo, che fosse un giocattolo. A quel punto hanno iniziato a scandagliare la zona circostante e sono emerse diverse monete. I quattro sommozzatori, una volta tornati a riva, hanno informato il direttore del dive club che, a sua volta, ha comunicato la scoperta all’unità di archeologia marina della Israel Antiquities Authority.

A quel punto sono entrati in azione i sommozzatori della Israel Antiquities Authority che, accompagnati dai sub del dive club sul luogo dei ritrovamenti, hanno iniziato a scandagliare le profondità marine con un metal detector trovando circa 2000 monete d’oro di varie denominazioni (un dinaro, mezzo dinaro e un quarto di dinaro), dimensioni e peso.

Dopo avere fatto un plauso ai quattro sommozzatori, definendoli “cittadini modello”, amanti del “proprio Paese e della sua storia”, Kobi Sharvit, direttore dell’unità di archeologia marina della Israel Antiquities Authority, ha fornito due diverse ipotesi sull’origine del tesoro sommerso. La prima ipotesi è il naufragio di una nave appartenente alla dinastia dei Fatimidi che avrebbe dovuto portare al governo centrale d’Egitto le tasse raccolte a Cesarea; la seconda teoria è che il denaro appartenesse a una grande nave mercantile che commerciava con le città del Mar Mediterraneo e affondò nel porto di Cesarea, località costiera che si trova a metà strada fra Haifa e Netanya. Gli scavi di recupero non sono conclusi e gli archeologi israeliani sperano di poter delineare con precisione quale delle due teorie sia la più credibile.

Secondo Robert Cole, esperto numismatico della Israel Antiquities Authority, “le monete sono in ottimo stato di conservazione e, nonostante siano state in fondo al mare per circa un migliaio di anni, non hanno bisogno di alcuna operazione di pulizia o intervento di conservazione del laboratorio metallurgico”. L’oro, infatti, è un metallo nobile e non è influenzato dall’aria o dall’acqua. Nelle monete sono evidenti i segni dei denti e dei morsi, prove evidenti del fatto che commercianti o esattori testassero la veridicità del metallo. Nel tesoro sono state trovate monete usurate da un eccessivo utilizzo e altre appena coniate.

Va sottolineato che i quattro sommozzatori si sono dimostrati – come dichiarato da Sharvit – cittadini modello, ma, allo stesso tempo, non hanno fatto altro che rispettare le regole. Secondo la legge israeliana, infatti, tutte le antichità appartengono allo Stato e le loro rimozione, vendita o scambio sono punibili con pene detentive fino a cinque anni di reclusione.