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Istat conferma​​​​​​​ inflazione aprile a +1,1% annuo, pesa rincaro energia

Una bandiera italiana sopra al Palazzo del Quirinale a Roma

ROMA (Reuters) - L'inflazione italiana è salita ad aprile dello 0,4% su mese e dell'1,1% su anno, secondo i dati definitivi forniti stamani da Istat, che confermano la lettura preliminare.

Si tratta del quarto rialzo tendenziale consecutivo, dovuto questo mese essenzialmente all'impennata dei prezzi dei beni energetici, la cui crescita passa da +0,4% di marzo a +9,8%. Tale dinamica è solo in parte compensata dall'inversione di tendenza dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +1,0% a -0,3%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a -0,7%).

"Ad aprile è l'accelerazione dei prezzi dell'energia a trainare l'ulteriore crescita dell'inflazione", osserva Istat nella nota che accompagna i dati, ricordando che a marzo l'indice generale aveva segnato incrementi dello 0,3% mensile e dello 0,8% a livello annuo.

"Questa accelerazione è dovuta, però, in buona misura, al confronto con aprile 2020, quando i prezzi di questa tipologia di prodotti, anche a causa dell'emergenza sanitaria, avevano subito una diminuzione marcata rispetto al mese precedente".

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L’inflazione al netto degli energetici scende a +0,3% (+0,8% a marzo), valore prossimo a quello di settembre 2020 (+0,2%, ma con un'inflazione generale negativa e pari a -0,6%), fa notare l'istituto.

Nello stesso tempo, i prezzi del cosiddetto 'carrello della spesa' ampliano la loro flessione (-0,7%), portandosi a livelli che non si registravano da agosto 1997 (quando diminuirono su base annua dello 0,8%).

L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,2% per l'indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.

Confermati anche i dati relativi all'indice armonizzato Ipca, salito dello 0,9% su mese e dell'1% su anno. A marzo l'indice aveva mostrato un progresso dell'1,8% su mese e dello 0,6% a perimetro annuo.

L'aumento congiunturale dell'Ipca, più marcato rispetto a quello del Nic, è spiegato dalla fine dei saldi stagionali che si sono prolungati anche a marzo e di cui il Nic non tiene conto; i prezzi di abbigliamento e calzature registrano infatti un aumento congiunturale pari a +5,1% e una flessione meno marcata su base annua (da -0,7% a -0,2%).

Di seguito i numeri forniti per l'indice Nic:

APR MAR FEB

Var mensile 0,4 0,3 0,1

Inflazione a/a 1,1 0,8 0,6

Indice (base 2015=100) 104,1 103,7 103,4

Di seguito i dati forniti per l'indice Ipca:

APR MAR FEB

Var mensile 0,9 1,8 -0,2

Inflazione a/a 1,0 0,6 1,0

Indice (base 2015=100) 105,1 104,2 102,4

(Valentina Consiglio, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)