Italia, Commissione Ue taglia stime crescita 2023 e 2024
MILANO (Reuters) - La Commissione Ue ha ridotto le stime per la crescita italiana relative sia a quest'anno che al prossimo rispetto alla previsione formulata lo scorso maggio.
In particolare Bruxelles prevede che quest'anno il Pil italiano cresca dello 0,9% rispetto al +1,2% stimato a maggio, e il prossimo anno dello 0,8% dal precedente +1,1%.
Il governo ha recentemente espresso fiducia nel poter confermare l'obiettivo di crescita per quest'anno all'1% contenuto nel Def. Per il prossimo anno le stime dell'esecutivo si attestano all'1,5%. Durante l'estate il Fondo monetario internazionale ha alzato le stime di crescita italiane sia per quest'anno che per il prossimo. Fitch e S&P Ratings hanno ridotto invece quelle per il 2024 prevedendo per quest'anno un'espansione in linea con le stime governative.
Commentando i dati della Commissione che indicano la Germania in recessione quest'anno, il commissario Ue Paolo Gentiloni ha detto che "il fatto che la Germania sia tra le grandi economie europee l'unica con crescita negativa influenza anche l'export italiano", dicendosi però fiducioso in un recupero.
Secondo la Commissione alcuni indicatori di breve termine italiani, come la produzione industriale, dopo aver segnalato un peggioramento per diversi mesi "si sono assestati durante l'estate lasciando intravedere un modesto rimbalzo nella seconda parte dell'anno".
Leggermente rivista al ribasso anche la stima per l'inflazione di quest'anno che passa a 5,9% da 6,1% visto in precedenza, mentre quella per il 2024 resta invariata a 2,9%, ben oltre il target Bce del 2%.
"L'inflazione 'core' armonizzata dovrebbe essere più elevata di quella principale nei prossimi trimestri dato che i prezzi dei beni e dei servizi domestici dovrebbero diminuire più gradualmente", osserva Bruxelles.
L'esecutivo Ue prevede inoltre che un modesto incremento dei salari unito a condizioni di occupazione ancora favorevoli possa "sostenere un lieve aumento dei consumi privati nel 2024, nonostante il venir meno di tutte le misure temporanee a sostegno del reddito".
(Sara Rossi, editing Sabina Suzzi)