Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.750,35
    -9,34 (-0,03%)
     
  • Dow Jones

    39.807,37
    +47,29 (+0,12%)
     
  • Nasdaq

    16.379,46
    -20,06 (-0,12%)
     
  • Nikkei 225

    40.168,07
    -594,66 (-1,46%)
     
  • Petrolio

    83,11
    -0,06 (-0,07%)
     
  • Bitcoin EUR

    65.762,95
    +1.616,57 (+2,52%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.254,80
    +16,40 (+0,73%)
     
  • EUR/USD

    1,0793
    -0,0036 (-0,33%)
     
  • S&P 500

    5.254,35
    +5,86 (+0,11%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.083,42
    +1,68 (+0,03%)
     
  • EUR/GBP

    0,8544
    -0,0023 (-0,26%)
     
  • EUR/CHF

    0,9725
    -0,0060 (-0,61%)
     
  • EUR/CAD

    1,4600
    -0,0087 (-0,59%)
     

Italia, deficit/Pil sem1 2022 a 6%, in deciso calo tendenziale - Istat

Bandiera italiana a Palazzo Chigi, a Roma

ROMA (Reuters) - Nel primo semestre 2022 l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è marcatamente ridotto in termini tendenziali, con il secondo trimestre che ha visto proseguire il percorso di miglioramento iniziato nei primi tre mesi dell'anno.

Secondo dati diffusi stamani da Istat, nei tre mesi aprile-maggio-giugno il deficit/Pil e' stato pari al 3,1% dal 7,6% dello stesso periodo 2021, mentre per il semestre si attesta al 6% dal 10%.

Il saldo primario, ossia l'indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato positivo per il secondo trimestre, con un’incidenza sul Pil dell’1,6% (-3,7% nel secondo trimestre del 2021).

La riduzione del deficit riflette la forte crescita delle entrate, grazie all'aumento dell'imposta sul valore aggiunto e delle accise dovuto all'impennata dei prezzi dell'energia. Allo stesso tempo si è assistito a una riduzione delle misure di sostegno necessarie per sostenere l'economia a fronte della pandemia.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Nella prima metà dell'anno le entrate sono aumentate del 9,3% su base annua, mentre la spesa pubblica è cresciuta solo dello 0,9%.

Nel quadro macro presentato nella Nadef la settimana scorsa, il governo uscente punta ad un deficit/Pil al 5,1% quest'anno rispetto al 7,2% registrato nel 2021.

Quanto alle famiglie, nel secondo trimestre il reddito disponibile e' aumentato dell'1,5% su base congiunturale, mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%, mostrando ancora una buona tenuta in un contesto di forte inflazione.

"Il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione lieve (-0,1% su trim) nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi", segnala Istat nella nota che accompagna i dati, ricordando che il deflatore implicito dei consumi e' aumentato dell'1,5%.

La propensione al risparmio è stata pari al 9,3%, "in diminuzione di 2,3 punti percentuali ma ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico".

Sempre per il secondo trimestre, la pressione fiscale è stata pari al 42,4%, in aumento tendenziale di 0,3 punti.

Si conferma nello stesso periodo il trend crescente del tasso di investimento delle società non-finanziarie, mentre rimane stabile sui minimi della serie storica dal 1999 la quota di profitto (39,6%).

Indicatori trimestrali di finanza pubblica - valori percentuali, dati grezzi:

TRIM2 2022 TRIM2 2021

INDEBITAMENTO/PIL -3,1 -7,6

ENTRATE TOTALI/PIL 48,4 47,8

USCITE TOTALI/PIL 51,5 55,4

SALDO PRIMARIO/PIL 1,6 -3,7

PRESSIONE FISCALE 42,4 42,1

(Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)