Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    39.807,37
    +47,29 (+0,12%)
     
  • Nasdaq

    16.379,46
    -20,06 (-0,12%)
     
  • Nikkei 225

    40.168,07
    -594,66 (-1,46%)
     
  • EUR/USD

    1,0793
    -0,0036 (-0,33%)
     
  • Bitcoin EUR

    65.645,84
    +1.391,17 (+2,17%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • S&P 500

    5.254,35
    +5,86 (+0,11%)
     

L'Italia è per la prima volta in deflazione dal 1959

Per la prima volta dal 1959 l’Italia è in deflazione. E non è una notizia positiva: la deflazione indica solitamente un’economia debole. Ecco i dati ISTAT che confermano questa situazione: i prezzi al consumo hanno registrato una variazione negativa media dello 0,1%, un dato significativo anche se ancora lontano dal meno 0,4% del 1959. Durante i periodi di deflazione i prezzi calano perché la domanda di beni e servizi è generalmente bassa.

L'Italia è in deflazione (su base annua) per la prima volta dal 1959 (GETTY)
L’Italia è in deflazione (su base annua) per la prima volta dal 1959 (GETTY)

La deflazione ha due grandi effetti: rende meno conveniente spendere soldi (perché si attende che i prezzi calino ancora) e a lungo termine fa diminuire anche i prezzi degli stipendi, mentre invece gli interessi su mutui e debiti rimangono stabili. Questo vale sia per i privati sia per le aziende pronte a investire, e determina anche un peggior rapporto tra PIL e debito pubblico.

10 buoni propositi per migliorare le tue finanze nel 2017

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

L’inflazione di fondo, che riguarda gli alimentari freschi e i prodotti energetici, è ancora positiva (0,5%) ma minore rispetto a quella del 2015 (0,7%). La componente energetica è la principale responsabile del calo, in quanto le maggiori flessioni sono state registrate nei prezzi di abitazioni, acqua, combustibili e elettricità, passando dal -0,8% del 2015 al -1,7% del 2016. Calo pure nei trasporti, anche se il dato rispetto al 2015 è superiore (da -2,5% al -1,4% del 2016).

Le nazioni con l’aspettativa di salario maggiore

Sono nove le divisioni di spesa che sono in controtendenza rispetto al dato generale. In quattro di queste divisioni l’aumento si è accentuato rispetto al 2015; si tratta di ricreazione, spettacoli e cultura (+ 0,6), abbigliamento e calzature (+0,5%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,4%) e tutto quanto ricade nella voce “altri beni e servizi” (+0,3%). Le restanti divisioni hanno invece subìto un calo rispetto al 2015, ma restano comunque positive: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,2%), istruzione (+0,7%), servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%), bevande alcoliche e tabacchi (+1,5%).

Il business del gioco d’azzardo, 95 i miliardi spesi dagli italiani

La variazione è stata molto bassa, e pochissimi si sono accorti dei cali di prezzo, soprattutto perché ha riguardato specifiche divisioni di mercato come il petrolio e le bollette di casa.