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Italia, a dicembre segnali positivi da lavoro. Renzi: è inizio

Italia, a dicembre segnali positivi da lavoro. Renzi: è inizio REUTERS/Antonio Bronic

di Elvira Pollina

MILANO (Reuters) - Primi segnali positivi dal mercato del lavoro italiano, che a dicembre ha visto aumentare il numero degli occupati, parallelamente alla discesa sotto il 13% del tasso di disoccupazione.

Quest'ultimo, secondo i dati resi noti da Istat, è sceso al 12,9% dal 13,3% di novembre, che rappresentava il picco dal 1977.

Nell'ultimo mese del 2014, inoltre, sottolinea Istat, il calo degli occupati registrato nel bimestre precedente non si é consolidato.

"Mi aspettavo un dato più o meno in linea alle ultime rilevazioni, invece è plausibile che quello odierno possa essere interpretato come un anticipo dell'inversione di tendenza che ci si poteva attendere da gennaio", commenta Paolo Pizzoli, economista di Ing.

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Le persone con un impiego sono, infatti, aumentate dello 0,4%, ovvero di 93.000 unità, rispetto a novembre, e dello 0,5% su base annua, con un incremento di 109.000 unità.

In termini assoluti, il numero di disoccupati, pari a 3,322 milioni , è sceso del 3,2% rispetto al mese precedente (-109.000), mentre ha segnato una crescita del 2,9% su base annua (+95.000).

Battuta d'arresto anche per il tasso di disoccupazione giovanile. L'incidenza delle persone tra 15 e 24 anni disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro è scesa al 42%, il minimo da un anno.

"Bene. Ma siamo solo all'inizio. Riporteremo l'Italia a crescere", ha commentato su Twitter il premier Matteo Renzi. "E' sicuramente una bella notizia...che fa il paio con la diminuzione del 6% degli interventi di cassa integrazione", sottolinea in una nota il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

I dati Istat arrivano a pochi giorni dalle dichiarazioni ottimistiche di Bankitalia e Confindustria relativamente all'andamento dell'economia quest'anno, e dalla indicazioni positive sulla fiducia di consumatori e imprese.

Dopo tre anni di recessione, infatti, l'Italia potrebbe tornare a una crescita marginale che, grazie al contributo del calo dei prezzi del petrolio, alla devolezza dell'euro e al varo del programma di quantitative easing della Banca centrale europea, potrebbe rivelarsi migliore delle previsioni di qualche mese fa.

Nelle speranze del governo, proprio questa congiuntura favorevole potrebbe amplificare l'effetto del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro, provvedimento bandiera di Renzi, i cui primi due decreti sono stati approvati alla vigilia di Natale.

Il provvedimento introduce e incentiva da quest'anno una forma contrattuale a tempo indeterminato per i nuovi assunti, che non godranno della protezione dell'articolo 18 per i licenziamenti economici.

"Ci sono una serie di elementi di contesto favorevoli: la discesa dei prezzi delle materie prime, la discesa dell'euro, lo schiacciamento dei tassi d'interesse. In questo quadro è ragionevole pensare che a gennaio, con le nuove norme, possa registrarsi un aumento delle assunzioni", afferma Pizzoli.

Va comunque ricordato che nel triennio di crisi i disoccupati sono aumentati e che a fine 2011 il tasso di disocupazione sfiorava il 9%.

- ha collaborato Antonella Cinelli da Roma

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