Yahoo Finanza In Italia due giorni per legge, nella banca olandese la paternità dura un mese
L’Italia in fatto di welfare è indietro. Paternità retribuita aggiuntiva, asili nido, facilitazioni sugli orari e persino giornate di volontariato pagate dall’azienda. Se non ci pensa il Parlamento, sono le grandi aziende a correre ai ripari. Da decenni l’Ue chiede agli Stati membri di favorire una reale parità di genere sul lavoro attraverso misure che consentano anche agli uomini di prendersi cura dei figli.
In Italia oggi la legge prevede che i papà abbiano appena due giorni di congedo obbligatorio per la nascita di un bambino. L’anno scorso c’era la possibilità di prendere anche altri due giorni facoltativi, ma da quest’anno sono saltati. Nel resto d’Europa? Va un po’ meglio. In Francia ci sono tre giorni per la nascita del figlio, più 11 per “l’accoglienza”; in Spagna il congedo, che era già di due settimane, è diventato da quest’anno di quattro; nel Regno Unito è possibile prendere fino a due settimane; stesso periodo anche in Polonia. In Germania si può stare a casa per 14 mesi con uno stipendio al 67 per cento. In Italia anche i papà possono stare a casa, ma solo per 6 mesi e con uno stipendio al 30 per cento.
L’esempio virtuoso da seguire è quello di Ing, banca olandese, conosciuta in Italia soprattutto per il suo Conto Arancio, che premia i neo-papà e dà al contempo una mano alle mamme. L’istituto di credito ha deciso di condurre fino ad un mese di libertà dal lavoro ai nuovi papà. Ovviamente tutto pagato. Il welfare della banca orange non si ferma qui. Si è stabilito anche che i dipendenti oltre i 60 anni, una volta alla settimana, invece di recarsi al lavoro, potranno svolgere un’attività di volontariato, senza vedersi ridotto lo stipendio neanche di un centesimo.
