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Italia, a febbraio deciso ridimensionamento deflazione

ROMA (Reuters) - Deciso rallentamento della deflazione italiana nel mese di febbraio, secondo la fotografia offerta dai dati provvisori dell'Istat che mostrano l'indice Nic dei prezzi al consumo in rialzo dello 0,3% su base congiunturale e in calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con letture nettamente, quanto inaspettatamente, superiori alle stime.

"Oltre al rimbalzo di alcune voci come i tabacchi (il cui aumento è scattato in gennaio ma è stato registrato in febbraio) e di componenti volatili come i vegetali, che hanno andamenti erratici, mi pare che alla base del dato positivo di questo mese, ci sia la ripresa dei servizi che a gennaio avevano registrato un calo considerevole, oltre le attese", sintetizza Stefania Tomasini di Prometeia.

Una ripresa del settore dei servizi si è vista recentemente anche in altri Paesi europei, come la Germania, ma anche in Italia.

L'inatteso rialzo congiunturale relativo a febbraio (a fronte di attese per una variazione nulla e del -0,4% di gennaio) è, secondo l'Istat, il dato più alto dall'agosto 2013, quando fu registrato un incremento dello 0,4%.

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A gennaio, su anno, l'indice aveva registrato -0,6%, il dato tendenziale più basso dal settembre 1959 mentre le attese, elaborate in un sondaggio Reuters, indicavano a febbraio un calo dello 0,5% su anno.

ANCORA PREMATURA IPOTESI USCITA DA DEFLAZIONE

In base ai dati Istat l'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,3%.

"Interpretando gennaio e febbraio insieme, notiamo una caduta dei prezzi che da un lato riflette il calo dei prezzi del greggio, che si stanno traslando nella filiera dei prezzi, e dall'altro conferma la debolezza dell'inflazione interna, dovuta a una domanda ancora debole. Da questo punto di vista continua a esserci un qualche rischio di deflazione che ci sarà fino a che non ci saranno segnali netti di ripresa della domanda", spiega Tomasini.

Secondo l'economista di Prometeia, una ripresa della domanda interna potrebbe essere partita nel corso del primo trimestre, "forse già da gennaio, con qualche segnale piccolo ma positivo, trainato dal deprezzamento dell'euro", in un trend che dovrebbe rafforzarsi nei mesi a venire.

L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale a +0,6% dal +0,3% di gennaio. Al netto dei soli beni energetici l'inflazione si porta a +0,7% da +0,3% del mese precedente.

I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza aumentano dello 0,6% su base mensile e calano dello 0,5% su base annua.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base mensile e dello 0,7% su base annua.

GERMANIA VERSO RITORNO POSITIVO PREZZI

Segnali positivi giungono anche da altri Paesi della zona euro.

In attesa della stima sui prezzi al consumo relativa alla Germania, che verrà diffusa nel primo pomeriggio, le indicazioni giunte stamane da alcuni Stati mostrano un ritorno all'inflazione a febbraio, dopo che il mese scorso i prezzi al consumo di Berlino erano passati in negativo per la prima volta da ottobre 2009.

In Spagna i prezzi al consumo armonizzati Ue sono scesi dell'1,2% anno su anno a febbraio, a fronte di un consensus per un calo dell'1,3% e rispetto al -1,5% di gennaio.

- ha collaborato Antonella Cinelli

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