Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.457,51
    -46,18 (-0,12%)
     
  • Nasdaq

    15.722,68
    +26,04 (+0,17%)
     
  • Nikkei 225

    38.460,08
    +907,92 (+2,42%)
     
  • EUR/USD

    1,0697
    -0,0007 (-0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.718,65
    -1.678,46 (-2,69%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.402,50
    -21,60 (-1,52%)
     
  • HANG SENG

    17.201,27
    +372,34 (+2,21%)
     
  • S&P 500

    5.070,22
    -0,33 (-0,01%)
     

Italia, Intesa San Paolo vede rimbalzo manifattura in 2021-22, cruciali fondi Ue

Logo Intesa Sanpaolo presso la sede centrale della banca a Torino

MILANO (Reuters) - Il manifatturiero italiano dovrebbe vedere nel biennio 2021-22 un rimbalzo, con un +8,4% nel 2021 e un +5,3% nel 2022 a prezzi costanti, che assieme alla spinta dei prezzi porterà il fatturato a superare la soglia dei 1.000 miliardi di euro.

E' quanto scrive Intesa SanPaolo nel rapporto 'Analisi sui settori industriali' presentato con Prometeia, spiegando che il ciclo degli investimenti avrà un ruolo cruciale nell'accelerare la ripresa dell'industria italiana, grazie al supporto dei fondi Next Generation Eu.

Il rapporto parla infatti di "effetto traino sul fatturato manifatturiero lungo l'intero orizzonte al 2025 (+2,6% in media d'anno nel 2023-25, a prezzi costanti)".

Secondo il documento -- che precisa come nel periodo 2023-2025 la crescita sarà del 2,6% in media d'anno, a prezzi costanti -- il manifatturiero italiano recupererà i livelli pre-Covid nel 2021 a prezzi correnti e a inizio 2022 a prezzi costanti.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

"Gli indicatori anticipatori sono concordi nel tracciare un sentiero di risalita degli ordini, più intensa nella seconda parte dell'anno: a partire dal terzo trimestre potranno dispiegarsi con maggior forza gli effetti della campagna vaccinale, favorendo la normalizzazione dell'attività interna e mondiale", si legge.

L'Italia tuttavia presenta ancora un gap da colmare nel digitale -- servizi di vendita (e-commerce, utilizzo di website strutturati), aspetti infrastrutturali (fibra ottica, 5G) e nelle competenze Ict interne alle aziende -- che i fondi Ue contribuiranno a rimuovere.

Di questo contributo, secondo Intesa SanPaolo e Prometeia, beneficeranno "soprattutto le piccole e medie imprese, ad oggi più in ritardo nell'abbracciare le soluzioni digitali di frontiera".

La transizione verso un'economia più digitalizzata e sostenibile offrirà maggiori opportunità per Elettronica, Elettrotecnica, Meccanica e Autoveicoli e moto, settori che registreranno tassi di crescita più dinamici della media nel quinquennio 2021-25, ma l'intera filiera manifatturiera italiana evidenzia comunque buone prospettive di rafforzamento.

(Sara Rossi, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)