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Italia, Istat ritocca al ribasso inflazione febbraio

Una bandiera italiana sventola davanti all'Altare della Patria a Piazza Venezia a Roma

ROMA (Reuters) - Istat ha rivisto stamani in marginale ribasso la stima sull'inflazione italiana di febbraio, evidenziando una decelerazione dei prezzi al consumo che si conferma a livello generale mentre la componente di fondo continua a salire.

In base ai dati definitivi, il mese scorso l'indice Nic ha segnato rialzi dello 0,2% su mese e del 9,1% su anno, rispetto a +0,3% e +9,2% del dato preliminare. A gennaio l'indice nazionale aveva registrato un +0,1% congiunturale a fronte di un tendenziale al 10%.

"Si consolida la fase di rapido rallentamento dell’inflazione", scrive l'Istituto nella nota che accompagna i dati, aggiungendo che la flessione è frutto principalmente dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata (da -12,0% a -16,4%) sia di quella non regolamentata (da +59,3% a +40,8%).

Si mantengono, tuttavia, le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari, lavorati (da +14,9% a +15,5%) e non (da +8,0% a +8,7%), dei Tabacchi e dei Servizi, quasi tutti in accelerazione tendenziale.

Come conseguenza di tali andamenti, si accentua la crescita su base annua della componente di fondo (+6,3% da +6,0%), come si evince dal grafico Istat qui di seguito, e quella del cosiddetto “carrello della spesa”, che risale a +12,7%, dopo il rallentamento osservato a gennaio (+12%).

L'inflazione al netto dei soli beni energetici passa al 6,4% dal 6,2%.

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.

Ritoccato stamani anche l'Ipca, l'indice armonizzato, che a febbraio aumenta dello 0,1% su base mensile (prel. +0,2%) e del 9,8% su base annua (prel. 9,9%), dopo -1,5% e +10,7% rispettivamente di gennaio.

(Valentina Consiglio, editing Claudia Cristoferi)