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Italia, Istat ritocca inflazione gennaio al ribasso

Una donna in un negozio di scarpe a Roma

ROMA (Reuters) - Istat ha rivisto leggermente al ribasso l'inflazione italiana di gennaio, mese in cui si evidenzia un marcato rallentamento fortemente condizionato dall'inversione di tendenza dei Beni energetici regolamentati (-12,0% su base annua).

"Restano diffuse, tuttavia, le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell'abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo", spiega Istat in una nota.

In base ai dati definitivi resi noti stamani da Istat, il mese scorso l'indice Nic dei prezzi al consumo ha evidenziato rialzi dello 0,1% su mese e del 10,0% su anno, rispetto a +0,2% e +10,1% del dato preliminare.

A dicembre l'indice nazionale aveva registrato rialzi dello 0,3% congiunturale e dell'11,6% tendenziale.

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale a +6,0% da +5,8% di dicembre, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +6,2%.

Si attenua la dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un leggero rallentamento (da +12,6% a +12,0%), mentre al contrario si accentua quella dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,5% a +8,9%).

L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,2% per l'indice generale e a +3,2% per la componente di fondo.

Rivisto al ribasso anche l'Ipca, con l'indice armonizzato che a gennaio diminuisce dell'1,5% su base mensile - a causa dell'avvio dei saldi invernali di cui l'indice Nic non tiene conto - e aumenta del 10,7% a perimetro annuo, dopo +0,2% e +12,3% rispettivamente di dicembre.

Il dato preliminare indicava una flessione dell'indice armonizzato dell'1,3% su mese e un rialzo del 10,9% tendenziale.

(Antonella Cinelli, editing Stefano Bernabei)