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Italia, S&P conferma rating e outlook, focus è su dopo referendum

MILANO (Reuters) - S&P ha confermato il rating sovrano dell'Italia a BBB-, il livello più basso dell'investment grade, con outlook stabile.

In una nota l'agenzia spiega che una vittoria del sì nel referendum di dicembre potrebbe portare benefici alla stabilità e all'efficacia dell'azione di governo; una vittoria del no, d'altra parte, non sarebbe di per sé significativa per il merito di credito del Paese, a meno che non conduca a un'inversione di marcia sulla strada delle riforme strutturali.

ECONOMIA "NON SINCRONIZZATA" CON RESTO ZONA EURO

Sul fronte dell'economia -- che S&P definisce ancora "non sincronizzata" col resto della zona euro -- l'agenzia spiega che nonostante la revisione al ribasso delle stime di crescita per quest'anno (a 0,9% da 1,1%) e il prossimo (a 0,8% da 1,3%), le previsioni indicano che la ripresa rimarrà nel complesso confermata.

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"L'Italia ha una crescita potenziale più bassa del resto della zona euro, che deve essere aumentata in modo che la politica monetaria della Bce sia ottimale anche per il nostro paese. Per farlo servono riforme strutturali che devo essere implementate nel tempo" commenta l'economista di Deutsche Bank Marco Stringa. "Il messaggio di S&P è che per implementare queste riforme serve un governo più efficace e stabile, indipendentemente dall'esito del referendum; ma se dopo un'eventuale vittoria del no si andasse verso governi di coalizione troppo frammentati, è chiaro la probabilità di implementazione di tali riforme strutturali diminuirebbe".

OUTLOOK STABILE

Per quel che riguarda l'outlook, la scelta di mantenerlo stabile, si legge, riflette l'aspettativa che il governo continuerà a implementare riforme strutturali di sostegno alla crescita e di bilancio, finalizzate alla stabilizzazione e riduzione dell'elevato debito pubblico.

Quello odierno è l'ultimo pronunciamento sull'Italia in calendario per il 2016, sebbene resti ancora aperta la review sul rating per un possibile taglio da parte di Dbrs, che si concluderà non oltre il 3 febbraio 2017. Dbrs ha citato soprattutto le incertezze legate alla situazione del settore bancario e quelle politiche, in vista del referendum costituzionale.

Il mese scorso invece Fitch ha abbassato a negativo da stabile l'outlook sulla sua valutazione BBB+, ponendo l'accento sull'ulteriore rallentamento del percorso di consolidamento dei conti pubblici che emerge con la manovra 2017.

(Giulio Piovaccari)

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