Italia, S&P conferma rating sovrano BBB-, outlook stabile
MILANO (Reuters) - Standard & Poor's ha confermato il rating sovrano di lungo periodo sull'Italia a BBB-, con outlook stabile.
La valutazione di S&P è all'ultimo gradino del cosiddetto 'investment grade' ed è la più bassa tra quelle delle quattro agenzie seguite dalla Bce. S&P aveva downgradato l'Italia di un 'notch' a dicembre dell'anno scorso.
In un comunicato l'agenzia spiega che l'Italia tiene su un sentiero di moderata ripresa economica, con una crescita del Pil stimata ad una media di circa l'1,3% annuo nel 2016 e nel 2017.
Nella nota si legge che l'outlook stabile riflette l'aspettativa che il governo proseguirà nella realizzazione di un ampio piano di riforme strutturali e di bilancio, potenzialmente favorevoli alla crescita e capaci di stabilizzare l'alto debito pubblico del paese.
Ma il giudizio sulle riforme è in chiaroscuro. Da una parte S&P riconosce che l'approvazione in prima lettura della riforma del Senato, insieme alla già approvata riforma elettorale, "potrebbero significativamente migliorare l'efficienza del processo legislativo (...) e facilitare il ruolo del governo". Queste riforme inoltre, insieme a quella del lavoro, della scuola e delle banche popolari, attestano la "determinazione" del governo Renzi a realizzare il proprio programma di riforme".
Tuttavia, prosegue l'agenzia, alcune riforme come quella della Pa e della giustizia appaiono procedere lentamente e non subiranno probabilmente un'accelerazione prima delle prossime politiche.
S&P rileva poi che la portata della spending review è stata "significativamente e ripetutamente ridimensionata" e che l'aggiornamento del Def e la manovra 2016 indicano come il governo abbia scelto di rallentare la traiettoria di consolidamento fiscale.
La valutazione più elevata sull'Italia è quella di Dbrs (A low), seguita da Fitch (BBB+), Moody's (Baa2) e appunto S&P. Al momento tutte hanno un outlook stabile sull'Italia, confermato tra settembre e ottobre da tutte e tre le agenzie.
Le agenzie torneranno a pronunciarsi sul rating dell'Italia con l'anno nuovo, secondo il calendario che verrà pubblicato a fine 2015.
(Giulio Piovaccari)
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