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Italia in pressing su Ue per chiusura impianti sci a Natale, Austria fredda

Il Primo Ministro Giuseppe Conte durante una conferenza stampa sulle nuove misure anti-Covid-19 del governo, a Palazzo Chigi a Roma

ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto agli italiani di rinunciare a sciare durante le vacanze di Natale per tentare di contenere la nuova ondata del coronavirus che ha ucciso finora più di 50.000 persone in Italia.

Il premier ha inoltre chiesto agli altri Paesi europei di concordare regole comuni di settore per evitare contagi al rientro qualora l'Italia tenesse chiuse le piste.

Tra le nazioni confinanti, l'Austria ha già espresso le sue riserve chiedendo che la Ue provveda con dei risarcimenti qualora gli impianti restassero chiusi in un periodo dell'anno particolarmente remunerativo.

Le stazioni sciistiche italiane fatturano ogni anno circa 11 miliardi di euro, un terzo dei quali deriva dalle 'settimane bianche' che gli italiani trascorrono abitualmente sulle Alpi e sulle Dolomiti a Natale e Capodanno.

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Ma Conte ha detto che quest'anno non sarà possibile. "Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve".

Oggi l'Italia ha riportato 853 decessi legati al Covid 19, il bilancio giornaliero peggiore dal 28 marzo. Molte regioni sono in chiusura parziale, con restrizioni previste fino al 3 dicembre. Normale quindi che negozianti, albergatori e ristoratori sperino in un rilancio degli affari nel periodo natalizio.

Per cercare di riaprire le piste, le regioni sciistiche stanno pensando di contingentare le presenze sulle funivie che portano agli impianti di risalita e sugli skipass giornalieri venduti, ma aspettano la luce verde del governo.

"Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto ma tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile", ha spiegato Conte.

Valeria Ghezzi, presidente dell'associazione italiana degli impianti di risalita, ha detto a Reuters: "Conte dovrebbe ricordare che è a rischio un'economia che sostiene intere comunità montane".

"PROBLEMA EUROPEO"

L'Italia fa parte delle Alpi europee insieme ad Austria, Francia, Slovenia e Svizzera.

Conte ha detto ieri di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel per elaborare un "protocollo comune europeo".

"Se l'Italia decidesse di chiudere tutti i suoi impianti di risalita senza il sostegno di Francia, Austria e altri Paesi, i turisti italiani rischierebbero di andare all'estero e di riportare il contagio in patria", ha detto ieri Conte a La7.

Secondo La Repubblica, il premier vuole un accordo con i Paesi transfrontalieri per tenere chiuse le funivie e gli impianti di risalita almeno fino al 10 gennaio.

Fredda la reazione austriaca. "Se la Ue costringerà di fatto le aree sciistiche a rimanere chiuse, ciò comporterà costi fino a 2 miliardi di euro. Se questo è quello che la Ue vuole veramente, dovrà anche pagare", ha detto il ministro delle Finanze, Gernot Bluemel, in un comunicato.

(Giselda Vagnoni, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)