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Italia, produzione industria balza a dicembre, ma prossimi mesi incerti

Una bandiera italiana sventola davanti all'Altare della Patria a Piazza Venezia a Roma

ROMA (Reuters) - A dicembre 2022 l’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana balza a sorpresa, mentre il bilancio per il quarto trimestre resta negativo e permane incertezza quanto all'evoluzione dei prossimi mesi.

Secondo dati diffusi stamani da Istat, la produzione nel mese osservato segna un incremento dell'1,6% mensile, dopo il -0,1% rivisto di novembre, a fronte di un consensus pari a -0,1%.

Tutti i raggruppamenti principali di industrie mostrano variazioni positive a dicembre rispetto al mese prima, con una crescita più marcata per beni strumentali ed energia.

Il periodo ottobre-dicembre indica tuttavia una flessione dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre il 2022 nel suo complesso vede aumentare la produzione industriale, considerata un buon anticipatore del Pil, in modo contenuto con un +0,5%.

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"L’evoluzione in corso d’anno è stata caratterizzata da un calo congiunturale nel primo trimestre, seguito da un recupero nel secondo; due ulteriori flessioni hanno caratterizzato la seconda parte dell’anno", spiega l'Istituto di statistica in una nota, aggiungendo che nel 2022 si rileva una dinamica positiva per i beni di consumo e per quelli strumentali, mentre sono in flessione i beni intermedi e l’energia.

Corretta per gli effetti di calendario, a dicembre, la produzione italiana registra su anno un incremento dello 0,1% dal -3,4% rivisto di novembre (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 22 di dicembre 2021).

In un report di Prometeia, pubblicato dopo la diffusione dei numeri Istat, si osserva che la crescita congiunturale di dicembre è solo la terza degli ultimi otto mesi e arriva dopo tre riduzioni consecutive. Non segnala dunque, secondo gli economisti bolognesi, un'inversione di tendenza.

Il cambiamento, avvenuto dopo un lungo periodo di ripiegamento, è di "debole intensità" e "il primo trimestre di quest'anno potrebbe ancora rappresentare un periodo di debolezza o di sostanziale stagnazione per l’industria italiana", osservano nel comunicato.

Gli effetti maggiormente positivi, che deriverebbero anche dal recente abbassamento dei prezzi energetici, potrebbero emergere solamente a partire dalla prossima primavera, aggiungono.

Nel dicembre scorso Istat ha rivisto in netto ribasso la previsione di crescita per l'Italia per il 2023 (+0,4%) dopo il +3,9% messo a segno nel 2022, con l'economia sempre più penalizzata dalle pressioni sui prezzi, la cui possibile decelerazione ha ancora modi e tempi molto incerti.

I numeri sono sostanzialmente in linea con quelli del Tesoro secondo cui il Pil crescerà solo dello 0,6% quest'anno.

(Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)